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Calendario editoriale

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
7 minuti
Calendario editoriale

Creare un calendario editoriale è una cosa che non puoi fare prima di iniziare a scrivere il tuo blog, a meno che tu non abbia una profonda conoscenza del settore. Però, puoi sempre definire in anticipo quello di cui vuoi scrivere, e seguire un programma per farlo. Il processo che segue funziona sia per chi ha già un blog che per chi ancora non ha iniziato a scrivere. Nel secondo caso, però, alcuni passaggi non possono essere effettuati, quindi il risultato finale sarà meno significativo, ma pur sempre utile a identificare quello di cui scrivere.

Quello che segue è quello che ho imparato io e messo in pratica (ahimè, non tutto fin da subito) per portare Vivere Intenzionalmente da 0 a oltre 11mila pagine viste al mese, in costante aumento, creando una mailing list di circa 1.500 persone, che oggi cresce di un centinaio di iscritti al mese, al netto di quelli che annullano l’iscrizione, il tutto nel giro di un anno, lavorandoci in media un’ora al giorno, e guadagnando poco più di mille euro direttamente e 2.200 euro in modo indiretto, puntando esclusivamente sulla produzione di contenuti di qualità, e commettendo parecchi errori che magari ti racconterò in un altro articolo.

Definisci gli obiettivi

Per creare un piano editoriale devi definire a priori gli obiettivi che vuoi raggiungere. Per questo hai bisogno innanzitutto di una sessione di brainstorming iniziale in cui scrivere su un pezzo di carta tutti i motivi per cui vuoi creare dei contenuti: di cosa vuoi scrivere? Perché vuoi farlo?

Quando hai finito di tirare fuori tutti i motivi che ti portano ad avere un blog, devi scegliere il motivo principale: vendere qualcosa, attrarre clienti, posizionarti come esperto di un qualcosa, o, come ho fatto io, risolvere un problema che hai e raccontare agli altri come hai fatto per fissare nella memoria certe cose che non vuoi dimenticare e che potrebbero essere utili anche agli altri.

Una volta che hai chiaro l’obiettivo, è tempo di passare alla definizione delle metriche di supporto: pagine viste, visite, utenti unici, iscritti alla newsletter, ebook venduti, link in entrata, citazioni in altri blog… Butta giù tutto quello che ti viene in mente, ragiona su come ogni metrica è correlata a un’altra e non dimenticare che molte persone consumano da 7 a 10 contenuti prima di comprare un determinato prodotto. Quando hai preso in considerazione le diverse metriche del tuo blog, definisci qual è che più di tutte determina il raggiungimento del tuo obiettivo.

Ti suggerisco il rapporto fra iscritti alla tua mailing list e il numero di pagine viste, perché è indice di quanto sei efficace con quello che scrivi, e di quanto puoi ancora lavorare per trasformare il tuo blog in una macchina da conversione. Io l’ho scoperto un po’ tardi, e così mi sono focalizzato per lungo tempo sul far crescere le pagine viste e indirizzare i lettori sulla pagina della Sfida (il corso che ho creato), con l’unico risultato che oggi ho un tasso di conversione estremamente basso. Il che però è un’enorme potenziale su cui lavorare e su cui sto lavorando: fino a pochi mesi fa infatti il numero di iscritti mensili alla mia newsletter era meno di un terzo di quello che è oggi. E oggi, invece, succede quasi sempre che dopo ogni newsletter inviata venda una o due copie del corso.

Quando conosci la metrica su cui concentrare i tuoi sforzi, tocca individuare le attività concrete da mettere in pratica per raggiungere l’obiettivo di incrementare quella specifica metrica con ogni contenuto che crei. Queste azioni devono essere:

  • Specifiche
  • Misurabili
  • Accurate
  • Realistiche
  • Temporalmente definite.

Smart, in una parola.

Per esempio, generare 10 nuovi iscritti alla newsletter attraverso la pubblicazione di un articolo alla settimana.

Ora prendi dei post che stiano facendo bene secondo la metrica principale che hai definito: quello è il tuo punto di partenza. Come possono essere migliorati questi articoli? Come puoi realizzarne altri che si comportino alla stessa maniera?

Definisci i contenuti

Prima di buttare giù il tuo piano editoriale, devi interrogarti su cosa interessa alle persone che ti leggono e su cosa esse stiano già leggendo di quello che hai pubblicato. Come puoi dargli di più di questi argomenti?

Tieni presente che il tema di cui scrivi lo definisci sempre tu, quindi potresti trovarti nella situazione in cui quello di cui stai scrivendo ora non interessi più di tanto alla tua audience attuale. Bene, si tratta di fare una scelta: buttare via tutto quello che hai creato in precedenza, oppure migrare il nuovo tema su un altro blog o in una sezione specifica del tuo blog, come ho fatto con Vivere Intenzionalmente. A posteriori, penso che avrei fatto meglio a tenere tutto su questo sito, in una sezione diversa, ma c’è tempo per riportare a casa l’”altro” blog.

Quando hai chiaro cosa vuoi che i tuoi lettori vogliano e cosa vogliono effettivamente, definisci un prodotto che puoi creare per loro, così da collegare i bisogni delle persone che ti leggono con quello di cui vuoi scrivere. Per farlo, controlla prima quali sono le risposte che Google offre già ai pain1 dei tuoi lettori, e individua i tuoi competitor2. Di cosa scrivono? In che modo tu sei diverso da loro? Come puoi creare contenuti originali per chi vuole approfondire i temi di cui vuoi scrivere e di cui i tuoi competitor hanno già scritto?

A questo punto, sei pronto a definire con una breve frase i contenuti del tuo blog. È inoltre intorno a essa che costruirai il tuo brand. Per Vivere Intenzionalmente è stato “allineare le proprie azioni con i propri valori e ideali”. Per silviogulizia.com oggi è “aiutare chi scrive a crescere attraverso il content e il trust marketing”.

Prioritizza i tuoi progetti di marketing

Quando sai di cosa tratta il tuo blog, devi definire i temi di cui tratterai. Le categorie del blog. Fa che esse siano poche, tra tre e cinque è un buon numero.

Per ogni tema / categoria, abbozza 10 titoli di articoli che vorresti scrivere per rispondere alle domande dei tuoi lettori e risolvere i loro problemi. Ancora una volta, Google ti sarà di grande aiuto: cerca le parole chiave nella finestrella di ricerca con la modalità incognito attivata e abbinale con parole tipo “come”, “perché”, “quando”, “quanto” e guarda cosa ti suggerisce Google come chiavi di ricerca.

Finite le tue liste, valuta quanto ogni titolo è in grado di aiutarti a raggiungere l’obiettivo che hai:

  • 1 = poco
  • 2 = abbastanza
  • 3 = molto

Pianifica i risultati che vuoi ottenere

Prendi tutti i titoli che hanno meritato un 3 e definisci in che modo ognuno di essi contribuirà al raggiungimento del tuo obiettivo. Per esempio, se a fine anno vuoi generare 10mila pagine viste al mese e ci vuoi arrivare pubblicando 4 post al mese, ognuno di questi articoli deve generare mediamente 209 pagine viste al mese. Quando però poi andrai a pubblicarli, i primi genereranno più pagine viste perché saranno online per più tempo, quindi è meglio puntare da subito su quelli più importanti, anche se sono più difficili e richiedono più tempo. Per esempio, puoi pubblicare per i primi tre mesi solo tre articoli, e passare poi a cinque, per finire con quattro.

Definisci dunque di quanto devi incrementare i tuoi sforzi per raggiungere il tuo obiettivo. Puoi incrementare il numero di post che pubblichi, o lavorare sulla qualità degli stessi, o costruire sequenze di benvenuto per mandare i vecchi articoli a chi ti legge, o ancora creare video, presentazioni, infografiche, tutto quanto ti aiuti a raggiungere l’obiettivo finale deve far parte del tuo piano.

Quando sai tutto quello che devi fare, non ti resta altro che pianificare. Decidi il giorno o i giorni in cui pubblicare e l’ora, fai un piano per la creazione del contenuto e un piano per la distribuzione dei tuoi articoli, e costruisci un workflow da seguire regolarmente. Se sei curioso, ho scritto un post su come pubblicare un articolo alla settimana.

E poi pianifica i post del prossimo mese. Puoi anche stilare un calendario più lungo, ma nella mia esperienza mantenere il focus su un periodo più breve è maggiormente funzionale al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Magari puoi definire le date dei prossimi quattro articoli, e la lista degli articoli dei prossimi dodici mesi.

Consigli finali

Automatizza tutto quello che puoi (es: condivisione sui social tramite Buffer o Hootsuite) e smetti di fare tutto quello che non ti porta a raggiungere il tuo obiettivo (es: cercare un hosting più economico. Ho scritto un post su come scegliere l’hosting adatto al tuo blog], se ti interessa). Adotta la regola delle cinque ore per incrementare le tue competenze.

Prendi un foglio bianco e dividilo in tre colonne:

  • da scrivere
  • bozze
  • in pubblicazione.

Appendi questa kanban board al muro e nella colonna “da scrivere” inserisci un post-it giallo per ogni articolo che devi scrivere questo mese (o questa settimana). Se ti vengono nuove idee, fai una lista di idee da valutare a fine mese.

Su ogni post-it, scrivi l’excerpt dell’articolo, ovvero il motivo per cui leggerlo, identificando il pain del lettore e in che modo la tua risposta si distingue da quelle che Google è già in grado di offrire. Aggiungi il tema (categoria) e gli argomenti (tag) che l’articolo deve affrontare, scegliendo fra quelli che hai deciso di usare. Infine, definisci la parola chiave dell’articolo, che dovrà essere presente nel titolo SEO e in pagina, eventualmente con un sinonimo.

Se vuoi uno strumento professionale per pianificare il tuo calendario editoriale, ti consiglio Coschedule, che ti consente di pianificare i post e la loro distribuzione sui social in un solo strumento.

E poi, scrivi. Scrivi. Scrivi! Il piano editoriale non serve a nulla se non scrivi. Se vuoi ulteriori consigli su come far crescere il tuo blog, iscriviti alla mia newsletter e scarica il mio ebook su come trovare il giusto atteggiamento mentale per avere successo con il tuo blog.


  1. Pain, dall’inglese dolore, identifica i bisogni e i problemi per cui le persone sono in cerca di una risposta. Vale a dire, il motivo principale per cui essi utilizzando Google. 
  2. I competitori sono i concorrenti, quelli che si stanno mangiando la tua torta. Vale a dire, quelli che i tuoi lettori stanno leggendo anziché leggere te, quelli di cui i tuoi lettori stanno comprando i prodotti anziché comprare i tuoi. Se non hai competitor, a nessuno frega nulla di quello che vuoi scrivere o vendere. Pensaci, e ti renderai conto che è così. Tip: il primo competitor dell’allarme per casa è il cane da guardia. 
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Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.