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Come scegliere un hosting per il tuo blog (e quale scegliere)

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
4 minuti
Come scegliere un hosting per il tuo blog (e quale scegliere)

L’unica cosa da fare prima di iniziare a scrivere un blog è comprare un dominio e un hosting. Cioè, potresti anche farne a meno e iniziare a bloggare su WordPress.com o Medium, ma sarebbe come andare a vivere in affitto anziché comprare casa. Dunque, posto che dove compri il nome a dominio poco cambia le cose, quello su cui verte questo articolo è cosa ricercare in un hosting e come sceglierlo.

In che modo l’hosting fa la differenza

C’è hosting e hosting. Ci sono quelli condivisi (shared) e dedicati (dedicated). E c’è un diverso tipo di assistenza per WordPress, managed o meno. Quello di cui hai bisogno quando scrivi un blog è:

  • 1 click install: vale a dire la possibilità di creare un sito con un click, senza stare a scaricare il cms, creare il database, montarlo e via dicendo;
  • velocità: perché ai lettori piacciono di più i siti che si caricano subito, e di conseguenza Google li premia (bada bene, non viceversa!)
  • caching: diversi hosting offrono anche un servizio di caching a livello di server, e questo velocizza la distribuzione dei contenuti e ottimizza il consumo di CPU della tua macchina. In termini umani, significa che le pagine del tuo blog non sono costruite al momento (php), ma esistono pre-fabbricate (HTML) e questo riduce il tempo che ci vuole a mostrarle al lettore;
  • CDN: ovvero, content delivery network, tramite cui distribuire i file statici del blog, come immagini e video;
  • SSL: ovvero, uno strumento super semplice per trasformare il tuo http in https, necessario per vendere qualunque cosa e gradito ai motori di ricerca;
  • backup giornalieri regolari: ovvero, una copia da ripristinare in maniera semplice se dovesse mai accadere qualcosa al tuo sito.

Perché pagare? Non posso fare da solo?

Sì certo, puoi e io mi ci diverto pure a fare queste cose, ma se ti vuoi concentrare su quello che scrivi ho imparato che devi rinunciare a tutte queste cose e demandarle a terzi che, nella peggiore delle ipotesi, ne sanno almeno quanto te.

Shared, dedicated o managed?

Il classico hosting per un blog è shared, vale a dire ospita il tuo blog su un computer nel quale ci sono anche i blog di altre persone. Ognuno ha un limite di utilizzo delle risorse del computer, che in realtà è un server ed è spesso virtuale, ma ai fini della comprensione di queste cose conta poco. Dedicated è un termine usato per indicare che un computer è dedicato esclusivamente al tuo blog, ma è una soluzione parecchio costosa.

Managed è un termine usato per indicare che dell’aspetto tecnico del tuo sito si prende cura l’host, e tu non ci devi pensare per nulla o quasi. Di solito, i servizi managed bloccano alcuni plugin come quelli per caching, backup od ottimizzazione delle immagini, perché, appunto, si prendono cura loro di certe cose.

Gli hosting che suggerisco

Doverosa premessa: le aziende che offrono hosting pagano chi recensisce i loro prodotti attraverso i programmi di affiliazione. Poi, sta a chi le scrive, queste recensioni, mantenere l’onestà intellettuale di indicare ai propri lettori i servizi migliori. Anche i link che seguono sono affiliati, ma se hai letto qualcosa d’altro su questo sito, sai benissimo che ti puoi fidare e che è anzi cosa buona e giusta usare i miei link di affiliazione. Se poi vuoi fare a meno, nessun problema. L’importante è esser chiari con i propri lettori.

Siteground

Siteground offre un servizio di hosting shared e managed, con delle limitazioni, ma tutto sommato fra i più veloci — non il più veloce però — e con la miglior assistenza (ora anche in Italiano), stante il rapporto qualità prezzo offerto.

Il piano che suggerisco è GrowBig (6.45 euro al mese), con il quale puoi creare tutti i siti che vuoi, hai a disposizione il servizio di caching a livello server, puoi attivare con un click il servizio SSL (con Let’s Encrypt), la CDN (con Clouflare), hai 30 copie di backup e il servizio di ripristino, ed è buon per circa 25mila visite al mese.

Il piano meno costoso (3.95 euro al mese) è limitato a un sito con circa 10mila visite al mese, mantiene una sola copia di backup, ed è privo dello strumento di ripristino. Il piano più costoso (11,95 euro al mese) include il servizio di staging e supporta fino a 100mila visite.

Nota: dopo il primo acquisto (da uno a tre anni), il rinnovo costa il doppio.

Utilizzo da tempo Siteground e, al netto di qualche piccolo intoppo, mi trovo benissimo. La curva di apprendimento è semplice e l’assistenza formidabile.

La pecca di Siteground è non essere specializzato solo in WordPress, ma non è un peccato mortale.

Flywheel

Ho testato Flywheel su segnalazione di alcuni blog stranieri che seguo, e devo dire che l’ho trovato eccezionale. A differenza di Siteground, Flywheel supporta solo WordPress e ti puoi aspettare che lo faccia al meglio. La stragrande maggioranza dei servizi di cui hai bisogno sono inclusi nel pacchetto, mentre SSL e CDN si attivano con un click. Qui puoi davvero creare il tuo blog in 5 minuti e senza assistenza.

Di contro, Flywheel — come tutti gli hosting WordPress Managed — è costoso: 15 euro per un sito con circa 5mila visite al mese, 30 per uno fino a 25mila visite mese (+10 euro se vuoi la CDN loro, ma puoi sempre usare quella gratuita di Cloudflare).

Flywheel è anche uno degli hosting più veloci, ma nasce pensato per le agenzie che creano diversi siti e poi li rivendono. Rispetto a WP Engine, il punto di riferimento del settore, è leggermente più economico e più semplice da usare.

Gli altri

Se fai una ricerca su Google trovi che ci sono dozzine di hosting per WordPress. Tutti quelli che ho valutato come alternativa a Siteground o Flywheel non mi hanno convinto. L’unico che potrei prendere in considerazione, come alternativa a Flywheel, è StudioPress Sites, che in diversi confronti ho visto segnalato fra i più performanti, include il framework Genesis e svariati temi premium. Mentre ho esperienza con Genesis, e lo consiglio, non ne ho con StudioPress Sites e quindi non mi sento di consigliarlo.

Anche Amazon LightSail è un’interessante alternativa, anche perché economicamente vantaggioso (parte da 5euro al mese e in cinque minuti il blog è pronto), ma richiede un minimo di competenze tecniche se vuoi integrare SSL, CDN, backup, e caching. Niente di così complicato, perché ci sono plugin per farlo, però. Ha il vantaggio di stare su Amazon, il che significa velocità stratosferica.

Scrivere

Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.