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Cose impossibili

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
2 minuti

Succede di questi tempi che ti domandino: “Andate da qualche parte quest’estate?” Una volta ci si chiedeva “dove vai in ferie?”, dando per scontato che uno ci andasse. Con i tempi che corrono non è più scontato andarci (per impossibilità o per scelta) e meno scontato ancora è andare da qualche parte che non sia una seconda casa, per chi ce l’ha. A ogni modo, le vacanze non sono direttamente correlate con lo spostarsi, anzi. L’origine latina del verbo indica la mancanza del titolare di una carica o di un ufficio. Da questo deriva il significato di andare in giro senza una meta, e dunque quello di digressione, una parentesi che non c’entra nulla in un discorso. Paradossalmente, è proprio questa caratteristica delle vacanze che le rende il momento più adatto per elaborare il proprio vissuto e progettare le prossime tappe del proprio percorso di crescita personale.

Durante le vacanze risulta infatti più facile bloccare del tempo per riflettere su o rivedere quello che vogliamo realizzare, in che modo pensiamo di riuscirci, cosa abbiamo fatto e perché, come stiamo spendendo il nostro tempo, quali sono i problemi che ci stanno bloccando e così via. Questa è la pratica migliore per comprendere quali siano i passi da compiere nel nostro percorso di crescita personale. Quando ho creato il mio Planner per un anno memorabile avevo esattamente in mente le vacanze come il periodo migliore per compilarlo, e poi rivederlo. Siamo ad agosto e due terzi dell’anno sono quasi compiuti, quindi non c’è momento migliore per sedersi al tavolino e lavorarci su. Ma si può anche fare in modo più semplice fra un bagno e l’altro.

Dunque, per iniziare è opportuno tirare fuori dal retrobottega del propio cervello tutti quei pensieri ai quali durante il normale tran tran non riusciamo mai a dare retta. E tutti quelli a cui non diamo mai retta perché ci appaiono impossibili, impraticabili, o non adatti a noi. Se c’è un momento dell’anno in cui è lecito fantasticare, eccolo è questo.

Per riuscire in questo intento la cosa migliore è organizzare delle vacanze parzialmente disconnesse. Il modo più veloce e semplice per disconnettersi è questo:

  • disabilita tutte le notifiche del telefonino;
  • disattiva il wi-fi del telefonino;
  • limita l’accesso al traffico dati a quelle applicazioni di cui proprio non puoi fare a meno (nel dubbio, puoi farne a meno, e casomai puoi attivare il traffico per queste solo per brevi momenti).

Il passo successivo è cominciare a tirare fuori tutti quei pensieri. Il modo migliore di farlo è prendendo carta e penna, per via dei limiti di queste, e riempiendo una pagina del diario o un foglio semplice di sogni, desideri, progetti, e soprattutto cose impossibili. Poi puoi cominciare a fantasticare su come realizzare queste cose impossibili, e che impatto esse avranno sulla tua vita. Un’idea che funziona è utilizzare il percorso dell’eroe di Campbell, che prevede tu scriva a ritroso la storia di come ci sei riuscito, delle peripezie che hai affrontato, degli errori che hai commesso, di chi ti ha aiutato a raggiungere i tuoi successi e di chi ti ha osteggiato.

A quel punto con una o più storie in mano ci puoi scrivere un romanzo o una collezione di racconti brevi 🙂 . Oppure, sai mai che una di quelle cose impossibili sembri ora più fattibile e che l’estate ti abbia portato in dote lo spirito necessario per affrontare l’avventura. In fondo, la differenza fra possibile, che si può fare, e impossibile, che non si può fare, sta tutta nel fare. Se lo fai, in qualche modo diventa possibile. E molte cose impossibili sono meglio in qualche modo possibili che impossibili, non trovi? E quale momento migliore dell’estate per partire a piedi scalzi?

Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.