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Tutto quello di cui il tuo blog non ha bisogno

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
4 minuti
Tutto quello di cui il tuo blog non ha bisogno

I motivi per cui leggiamo un blog sono essenzialmente tre: cercavamo una soluzione a un problema o volevamo approfondire un argomento su Google; ci facevamo i fatti degli altri sui social e abbiamo trovato un articolo il cui titolo ha catturato la nostra attenzione; oppure abbiamo ricevuto un’email perché quel blog lì ci piace davvero e ci siamo iscritti alla mailing-list. In tutti questi casi, il modo migliore per rovinare l’esperienza del lettore è metterlo di fronte a qualcosa che non vuole. Come evitarlo?

La perfezione si raggiunge non quando non c’è più niente da aggiungere, ma quando non c’è più nulla da togliere. (Antoine de Saint-Exupery)

Cosa ci interessa davvero quando leggiamo un blog? Quello per cui ci siamo arrivati. Cioè, il contenuto degli articoli. Ecco quindi un po’ di cose da togliere per rendere un blog user-friendly.

Sidebar

Sì, lo so che ci sono mille cose che vorresti dire al tuo lettore e mille cose che vorresti vendergli, ma per quale motivo generare entropia attorno agli articoli che hai scritto con tanta passione? La sidebar genera solo rumore di sottofondo. Quindi, via.

Se proprio ci sei affezionato, puoi utilizzare la sidebar per le pagine di categoria o addirittura quella con gli articoli del blog. Anche se, questa sarebbe meglio levarla.

Pagina blog

Cosa preferisci fra un elenco organizzato di titoli, magari raggruppati per categoria e corredati da eventuale breve descrizione se il titolo non si spiega da solo, e gli ultimi articoli con titolo, foto ed excerpt? Io la prima ipotesi, perché da al lettore un’idea di quello che c’è nel sito.

Meta

Data di pubblicazione, categoria, autore, tag… La maggior parte di queste informazioni non interessa al lettore prima di leggere l’articolo. Potresti obiettare che l’autore gli interessa, e può essere vero, ma se il titolo del sito è il nome dell’autore, allora no. La categoria e i tag possono dare un’idea di cosa si parla: vero, ma, una volta che sei riuscito a portare il lettore sul tuo sito, vuoi che abbia un’idea dei temi trattati nel tuo articolo, o che lo legga? E poi, non hai scritto l’introduzione proprio con questo obiettivo?

La data di pubblicazione ha senso solo per blog che vivono di temporalità, ma se quello che scrivi non è determinante quando l’hai scritto, puoi farne a meno.

Ora, non dico che devi levare proprio tutto, ma ti invito a riflettere su cosa puoi levare.

Immagini

Inserire delle immagini stock nei tuoi articoli così, tanto per mettercele, perché hai letto da qualche parte che bisogna mettercele, non aggiunge niente di interessante al tuo articolo, anzi distrarre il lettore. Meglio concentrarsi sul rendere un flusso continuo la lettura dell’articolo.

Pop up

Di quei fastidiosi pop up che nessuno vuole, l’unico che proprio puoi lasciare è quello relativo all’exit intent: quando un lettore se ne sta andando, non è male invitarlo a lasciarti la sua email per inviargli il seguito di quello che hai scritto.

Social

Perché uno dovrebbe condividere il tuo articolo prima di leggerlo? Perché la gente fa così, vero? Lo dicono le statistiche. Ok, leggessero un altro blog. Non dovrebbe farti piacere che i tuoi lettori anziché leggere i tuoi articoli li utilizzino per riempire i propri canali social. Quindi, i social non metterli prima dell’articolo.

Per quando riguarda i follow button, quello che ti domando è questo: vuoi che i tuoi lettori tornino sui social, dopo aver letto il tuo articolo, o che si iscrivano alla tua mailing list?

Box autore

Qui ti devi domandare se è davvero necessario. A volte sì, specie se il blog ha un titolo diverso dal tuo nome, o è un blog multi-autore. È molto utile per “metterci la faccia”. Però, in fin dei conti, avrai sempre una pagina about sul tuo sito e se il tuo lettore vuole sapere chi sei leggerà quella. Quindi, non è poi così indispensabile.

Commenti

Ho già affrontato il tema in un precedente articolo. Non c’è più alcun motivo per tenere aperti i commenti.

Articoli precedenti

Mostrare altri articoli al tuo lettore ti aiuterà ad aumentare le pagine viste, ma al contempo ammazzerà il tuo tasso di conversione, vale a dire quante persone si iscrivono alla tua mailing-list diviso per il numero di pagine viste. E cioè, quante visualizzazioni un articolo deve fare per acquisire un lettore, o generare un lead. A che pro? Tutto questo aumenta solo il traffico del tuo blog, che pesa sul tipo di hosting a tua disposizione (=costo) mentre non ti porta alcun valore.

Piuttosto, offri al lettore ulteriori contenuti se ti lascia l’email e imposta una sequenza di benvenuto durante la quale gli mandi i tuoi migliori articoli.

Menu di navigazione

Quando hai finito di leggere un articolo, quello che vuoi sono poche cose:

  • leggerne altri —> signup form / pagina archivio
  • conoscere chi li ha scritti e il perché del blog —> pagina about
  • acquistare i prodotti dell’autore —> signup form / pagina specifica

Tutto il resto, serve solo a confondere il lettore e fare pagine viste, che come detto non è lo scopo primario dei tuoi articoli.

Footer

Oltre alla informazioni “obbligatorie” come la partita IVA e il copyright, non è necessario di più. Basta una riga, magari pure poco visibile. Oppure, puoi usare un footer a comparsa per chiedere l’email o fare un’offerta al lettore.

Pubblicità

Vade retro.

Conclusioni

Per rendere leggibile un articolo è molto importante levare tutto quello che al lettore non serve, così da aiutarlo a concentrarsi sulla lettura e convincerlo a iscriversi alla tua mailing-list. Io adotto uno stile essenzialista, vale a dire solo ciò che è davvero importante, ma ognuno deve decidere cosa levare a modo suo, secondo il proprio gusto. Quello che consiglio è di mettere tutto quanto non riguardi l’articolo dopo l’articolo, e non a fianco, sopra o sotto di esso.

Scrivere

Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.