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Riprendere il controllo

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
2 minuti
Riprendere il controllo

Ogni tanto avverto una sensazione fastidiosa, come se qualcosa mi stesse sfuggendo. Come se non avessi tutto sotto controllo. Mi succede perché nella società della distrazione, se poco poco abbassi la guardia, vieni travolto da bisogni fittizi creati ad arte per sostituire le tue intenzioni. E tenere la guardia sempre alta non è mica così facile.

Quando perdi il controllo della tua vita, per tornare al timone sei costretto a passare attraverso un processo in tre fasi:

  • riscoprire te stesso;
  • identificare le parti essenziali della tua vita;
  • rimuovere quanto genera attrito.

1. Ritornare in sé

La fase iniziale è sempre la più coinvolgente. Ogni giorno cambiamo e diventiamo qualcosa di nuovo. Impariamo dalle nostre esperienze. Se però lasciamo che queste esperienze ci sfuggano, se non aggiorniamo costantemente il nostro hardware e il nostro software, come scrive Vishen Lakhiani in The code of the extraordinary mind, non cambiamo mai. E, peggio, finiamo col non sapere più chi siamo perché siamo cambiati sì, ma non ne abbiamo preso coscienza.

Riscoprire noi stessi come individui implica domandarsi chi siamo, dove andiamo, che cosa cacchio vogliamo fare dove stiamo andando, quali progetti abbiamo e se il nostro piano di vita sia ancora adeguato a raggiungerli. E ancora, quali sono i nostri valori, quali sono i nostri ideali, qual è la vita che vogliamo vivere e in che cosa essa è diversa da quella che stiamo vivendo.

2. Riscoprire l’essenziale

Poi arriva quel giorno lì che sei tutto eccitato e la vita che hai davanti ti sembra infinitamente più bella di quella che ti stai lasciando alle spalle. Ti rendi conto che quello che hai imparato e la strada che hai percorso, ora che ti sei aggiornato, ti possono portare dove adesso non vedi più l’ora di arrivare. E che diavolo, sei pronto? No che non lo sei, perché questo è il momento in cui devi togliere di mezzo tutto quello che ti porti dietro dal passato e distaccarti da esso. Questo avviene solo se riesci ad abbracciare un sano minimalismo esistenziale e impari a fare decluttering della tua vita.

3. Rendere le cose più facili

A quel punto sei pronto per intervenire su quello che è rimasto. Su quello che davvero ti importa. Su quello che è il tuo futuro. Su quello che sei, per diventarlo prima che sia troppo tardi. Allora hai bisogno di ingegnarti su come rimuovere tutto quello che genera attrito nella tua vita, tutto quello che ti impedisce di raggiungere i tuoi obiettivi e diventare te stesso

Devi identificare ciò che ti distrae dal realizzare il progetto di vita che hai in mente, cos’è che ti rende difficile essere te stesso. E rimuoverlo. Senza se e senza ma.

Armonizzare vita e lavoro

Una volta ti sei chiarito chi sei veramente, cos’è che è essenziale per realizzarti e cosa va rimosso per non distrarti da te stesso, è allora solo che sei in grado di raggiungere quell’armonia necessaria fra vita personale e vita professionale — non bilanciare vita e lavoro, perché non puoi mettere sui piatti di una bilancia la tua vita intera e una parte di essa e pensare che stiano in equilibro — e iniziare a praticare tutti i giorni.

Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.