Salta al contenuto

Perché mi sono fissato con la meditazione

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
3 minuti
Perché mi sono fissato con la meditazione

Nel corso degli ultimi mesi ho toccato più volte, da vicino e da lontano, il tema della meditazione. Forse ti sarei chiesto perché io mi ci sia fissato, o forse no, ma me lo sono chiesto io e visto che scrivere aiuta a metabolizzare e comprendere le cose della vita ho pensato di raccontartelo.

Dunque, nelle settimane successiva alla pubblicazione del mio libro Vivere intenzionalmente, oramai un anno fa, mi sono sentito improvvisamente vuoto. Senza più nulla da scrivere, senza un manoscritto a cui lavorare, ho addirittura pensato di chiudere la newsletter. Non volevo ripetermi, e non sapevo esattamente in che direzione muovermi. Poi ho avuto questa intuizione del vivere per stagioni, e ho pensato di dedicare ogni stagione a un tema. I temi che volevo approfondire erano (sono) diversi, e la meditazione era (è) uno di quelli che maggiormente interessavano i miei lettori. Così ho cominciato a ragionarci su, e alla fine ho pensato di scrivere un ebook per aiutare tutti coloro che avessero provato a meditare, ma non vi fossero riusciti, a riprendere e fare propria questa sana abitudine.

Prima mappa mentale del mio libro sulla meditazione.
Prima mappa mentale del mio libro sulla meditazione.

Ho dunque buttato giù un outline per il mio ebook, e ho iniziato a scrivere. L’obiettivo era completarlo e pubblicarlo in 3 mesi. Una stagione. Poi sono successe delle cose nella mia vita e sono rimasto indietro di un paio di settimane. Nel rimanere indietro, però, ho iniziato a seguire delle diramazioni di questa storia, che andava ampliandosi, concentrandosi, e piano piano mi appassionava sempre più. L’ebook è diventato un libro, ho riscritto l’outline e come d’incanto tante cose diverse andavano finalmente a comporsi fra loro dando senso al mio puzzle. E ne scaturivano domande che richiedevano ulteriori ricerche e approfondimenti.

Versione finale della mappa mentale per il mio libro sulla meditazione.
Versione finale della mappa mentale per il mio libro sulla meditazione.

Ora, devi sapere che quando uno scrive un libro ci sono tre possibilità:

  • hai in mente il titolo dall’inizio, e sviluppi il libro attorno a quello;
  • il titolo lo trovi strada facendo, adattandolo al libro;
  • il titolo lo fai bene, con in mente che lo devi anche vendere.

Io un mezzo titolo ce l’avevo, ma ne ho cercati mille diversi. Perché se il libro lo vendo, poi incasso dei soldi per scriverne un altro. E scrivere era e rimane il mio piano di vita. Alla fine, ho capito che il titolo lo sapevo fin da quando avevo terminato Vivere intenzionalmente. A farmelo capire è stato quel foglietto su cui avevo scritto il mio motivo per meditare, quando decisi di applicare alla meditazione una metodologia per formare nuovi abitudini:

Mediterò tutti i giorni per non dimenticare di vivere intenzionalmente
Il mio foglietto dice: Mediterò tutti i giorni per non dimenticare di vivere intenzionalmente

Ora, questa cosa non tutti riusciranno a comprenderla – ed è uno dei motivi per cui ho scritto il libro. Che è pronto, è lì, ma devo finire la copertina, farlo leggere a qualcuno ancora, e adempiere a quelle mille pratiche a cui uno è chiamato quando decide di pubblicare un libro da solo. Però il mio punto è proprio questo: che io quesl messaggio del foglietto l’ho compreso solo strada facendo: la meditazione è lo strumento per eccellenza per vivere intenzionalmente, perché ti consente di sviluppare l’eccezionale dote di vivere nel qui e ora, ovvero monitorando e comprendendo il presente, e agire secondo i tuoi ideali anziché reagire agli accidenti della vita.

E quando ho finito il libro, ho capito che erano tutte fregnacce.

Ci sono mille motivi per meditare, perché è una pratica che arreca diversi benefici psicofisici e cura malattie croniche, ma l’unico motivo valido per meditare è meditare. E infatti a quel punto il libro pensavo di chiamarlo “Meditare per meditare”, oppure “Meditare è un casino”, ma poi anche lì, prima Steve Jobs, che ho citato nell’epigrafe, e poi la mia passione per l’etimologia mi hanno portato a capire molte cose, e così per finire questo libro ho dovuto studiare e provare altre nuove cose. E il titolo… Con buona pace del marketing, ho deciso di chiamarlo come voglio io e se anche non lo vendo pace.

Insomma, il libro mi piace a sufficienza per publicarlo, ma cosa più importante gli sono grato per il percorso che mi ha portato a compiere. Per avermi aiutato a chiarire, innanzitutto a me, concetti che avevo avvicinato, ma mai compreso fino in fondo.

La pratica esce fra tre settimane è uscito da poco! Nelle prossime domeniche ti anticiperò qualcosa di più.

Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.