No Comment
Se abiliti i commenti, ti rispondo sul blog, mi ha scritto qualche giorno fa un amico su Facebook, sotto a uno degli articoli della mia Blogging Challenge. Ho pensato quindi che fosse necessario spiegare perché sui miei blog non è possibile lasciare un commento, e contattarmi non è semplice.
Contatti
Partiamo dall’ultimo punto perché credo sia quello più importante. Nel footer di ogni pagina c’è un link alla pagina contatti, dopo sono presenti tre mailto per inviarmi direttamente un’email a seconda del motivo per cui richiedi la mia attenzione (qualcosa che ho scritto, consulenze, altro). Questa pagina è raggiungibile anche dalla Colophon, che descrive me e il progetto di questo blog. Nella home del sito (non del blog, che ha un’home diversa) è presente un link a una pagina con un form per chiedermi una consulenza. Questa impostazione rende un po’ difficile contattarmi, ma non più di tanto: è complicato solo se non sei motivato a farlo. Se invece lo sei, ci riesci. E se hai una forte motivazione per contattarmi, allora è mio dovere risponderti.
Chiedere è lecito, rispondere è cortesia – diceva sempre mio nonno Aurelio.
Rendere il contattarmi un po’ più complicato di quello che il lettore si aspetterebbe mi consente di essere disponibile solo a chi davvero vuole contattarmi, e non a chiunque gli vada di scrivere una cosa tanto per scriverla, chiedere una consulenza gratuita, o mandarmi papiri di cose che interessano solo a lui e vorrebbe vedere pubblicate sul mio sito. In tutti questi casi, in passato ho speso molto tempo che avrei preferito impiegare a scrivere nel leggere e rispondere a email che non aggiungevano valore alla mia vita e valutare proposte che davvero non ne valeva la pena. Il motivo per cui è complicato contattarmi è che — in questa fase del mio avvicinamento alla morte, almeno — sono concentrato sullo scrivere e non voglio spendere del tempo ad ascoltare chi non vuole spendere del tempo per trovare il modo di contattarmi. Do ut des: se ci metti del tempo tu, allora ce lo metto anche io.
Che poi, ci sono mille altri modi per farlo e se davvero vuoi contattarmi, è la cosa più facile di questo mondo, come ha fatto quel mio amico che non ha trovato il form per i commenti sul sito.
Commenti
Nell’intero sito i commenti sono disabilitati per varie ragioni. La principale è sempre quella relativa al tempo.
Quando apri i commenti a chiunque, chiunque si sente in diritto di scrivere quello che vuole sotto al tuo post. Bello. Fa schifo. Concordo, ma. Non concordo, invece. Io non concordo con quello che non concorda. Non fa schifo, non capisci niente. E tu che ne sai di questo. Leggi il mio articolo su questo tema se sei interessato. Compra questa cosa. Ho una pomata magica che allunga il pene, dovresti provarla.
Queste sono tutte cose a cui ti esponi quando apri i commenti. Di conseguenza, devi investire del tempo a leggere, moderare e rispondere ai commenti. Io, quel tempo non ce l’ho. Preferisco spendere il tempo che ho deciso di dedicare al blogging nel rispondere alle email di chi mi legge.
Per questo, anziché offrire ai lettori la possibilità di commentare, li invito a registrarsi alla mia newsletter. Attraverso quella, possono rispondere a quello che scrivo e dialogare direttamente con me. Di solito infatti mando gli articoli per intero ai miei lettori, una volta alla settimana. A meno che non sia un periodo in cui sono particolarmente prolifico come durante questa sfida del blogging, durante la quale non è che possa inviare un articolo al giorno a chi mi segue.
I commenti sui social
Un’altra ragione per cui ho disabilitato i commenti sul sito, è che tanto la gente commenta sui social. Facebook, in primis. O, alternativamente, LinkedIn (poco, ma dipende dai topic) o Twitter (un po’ di più). Quindi, lo sforzo di rispondere ai commenti devo già farlo lì, dove per scelta sono oramai piuttosto assente. Come sopra, sono concentrato sullo scrivere e sul lavorare ai miei progetti personali, quindi il tempo da spendere sui social network l’ho ridotto al necessario per interagire con i miei lettori.
Jetpack, uno dei pochi plugin per WordPress che uso, consente di abilitare i commenti con Facebook. Ci sono anche plugin specifici per farlo e puoi persino farlo a mano. Ora che è passata la mania di abilitare i commenti con Google Plus, uno potrebbe pensare di optare per Facebook, ma questo mi esporrebbe al problema di cui sopra, con un moltiplicarsi di commenti di sconosciuti che mi troverei a dover gestire su Facebook, dove per scelta — come detto — passo il tempo strettamente necessario a interagire con chi commenta. Per altro, con Facebook ci lavoro e quindi ci spendo già del tempo ogni giorno per, appunto, lavoro. È più che sufficiente (Sorry, Zuck).
Vero, mi mangio così la possibilità che il blog raggiunga un’audience più ampia attraverso i commenti di chi mi legge. Pazienza. Il valore di un’audience non è in quanto è grande, ma in quanto è specifica e fedele.
Al posto dei commenti
Spendo mediamente più di un’ora alla settimana a rispondere alle email delle persone che leggono Vivere Intenzionalmente e questo blog. Spesso sono email che ricevo in risposta ad articoli pubblicati, ma sempre più frequentemente la gente mi scrive perché una volta che si è iscritta alla mia newsletter ha la mia email e questo ci consente di instaurare un rapporto che non è più uno a molti, ma uno a uno. A me, è questo tipo di rapporto che piace. Quindi, se ti va di costruire un dialogo uno a uno, iscriviti alla newsletter. O cerca la pagina contatti 😉
Crescita personale e life hack
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