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L’unica alternativa al blog è Medium (e non è un’alternativa)

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
7 minuti
L’unica alternativa al blog è Medium (e non è un’alternativa)

È giunta l’ora di lasciare i blog per qualcosa d’altro? Questa è una domanda che ritorna ogni poche settimane da almeno un anno a questa parte1 per bocca di blogger noti e apprezzati, in alcuni casi anche da me. Ogni volta che qualcuno ne discute – proponendo genericamente i social come alternativa – mi viene l’orticaria, perché di alternative al blog non ce ne sono. L’unica alternativa – che quindi ci sarebbe – è Medium, ma Medium non è proprio un’alternativa – ergo un’alternativa non c’è.

Che cos’è un blog?

Prima di discutere di quale medium possa sostituire un blog, vorrei definire il blog. Partiamo per comodità da Wikipedia:

un blog è un particolare tipo di sito web in cui i contenuti vengono visualizzati in forma anti-cronologica. In genere il blog è gestito da uno o più blogger che pubblicano, più o meno periodicamente, contenuti multimediali, in forma testuale o in forma di post, concetto assimilabile o avvicinabile ad un articolo di giornale.

Ti do la mia definizione. Un blog è uno strumento. Un medium. Un mezzo di comunicazione che ti consente di fare tante cose fra cui:

  • diffondere un messaggio, nella maniera in cui preferisci;
  • organizzare i tuoi contenuti nel modo più congeniale allo sviluppo e alla fruizione degli stessi;
  • coltivare le tue passioni;
  • creare uno spazio nel web a tua immagine e somiglianza;
  • distribuire dei prodotti, in forma digitale o non, che siano espressione delle passioni che stai coltivando, come i miei ebook;
  • raccogliere dei soldi per finanziare le tue attività, tramite donazioni, programmi di affiliazione, vendita di prodotti e via dicendo;
  • creare una comunità e raggiungere direttamente le persone che vogliono fruire dei tuoi contenuti, attraverso RSS e newsletter;
  • generare contatti per la tua attività professionale.

Un social network, o una piattaforma sociale, non rispondono a buona parte di queste esigenze.

Differenze fra social e blog

Le principali differenze fra un social network e un blog sono:

  • la proprietà dei diritti dei contenuti che produci, che nel caso dei social è sempre compromessa (hai mai letto i termini di utilizzo dei tuoi social?2);
  • la disponibilità dei tuoi contenuti, che non sempre i social network garantiscono (prova a esportare i tuoi contenuti da Facebook, LinkedIn o Twitter e ripubblicarli altrove);
  • la possibilità di generare ricavi;
  • la disponibilità a creare iperlink con il resto del web, che ancora una volta nei social è limitata per la necessità di tenere il più possibile l’utente all’interno del network, motivo per cui i vari Quora, LinkedIn e Facebook hanno avviato progetti per consentire all’utente di bloggare al loro interno.

Cosa sono i social network

Di nuovo, prima la parola a Wikipedia:

Un social network consiste in un qualsiasi gruppo di individui connessi tra loro da diversi legami sociali. Per gli esseri umani i legami vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari.

Anche il social network è uno strumento. Uno strumento di condivisione, al cui interno è già presente un pubblico che hai l’unico compito di aggregare attorno a te in qualche maniera per raggiungerlo con i tuoi contenuti, in modo tale che il tempo di permanenza all’interno della rete aumenti per ogni singolo individuo e che parte dei componenti della rete possano essere raggiunti da informazioni atte a fargli spendere soldi all’interno o all’esterno del network.

Anche se tu non hai mai speso un euro su Facebook o Twitter, c’è qualcuno che li ha spesi per raggiungerti. Che ti raggiunga o meno è un altro paio di maniche, ma i social si vendono sempre e comunque la possibilità di raggiungerti. Spesso, insieme ai tuoi dati, così per essere un po’ più sicuri di riuscire a farti raggiungere e renderò più appetibile addio loro inserzionisti.

Blog vs social network

Oh, non è che i social network siano il male assoluto, eh! Però non mi pare che per la gestione di contenuti di proprietà essi si possano sostituire al blog. A meno che…

Tu prendi Medium. Cos’è Medium? Questa volta salto Wikipedia e vado dritto al punto: Medium è uno strumento per raggiungere un pubblico interessato a quello che scrivi. Fico, come un blog? No! Anzi, nì.

Cos’è Medium

Medium è una piattaforma per distribuire contenuti all’interno di un network. È personalizzabile. Poco. Puoi usare un dominio personale e modificare la testata della tua pubblicazione3 e l’organizzazione dei contenuti sulla tuo home page. Attenzione però: non puoi far puntare il tuo dominio al tuo profilo Medium, quello cioè con tutti i tuoi post!4

Su Medium puoi creare una comunità di persone che ti seguono e raggiungerle via email, ma non hai fisicamente le loro email.

Puoi coltivare la tua passione e organizzare i tuoi contenuti all’interno del network, ma se vuoi raggiungere un gran numero di persone devi inserire i tuoi articoli nelle pubblicazioni di altri 5 e distribuirli fuori dalla tua pubblicazione – facendo riscorso ai “social normali” come faresti per il tuo blog – il che è un assurdo. Medium ti consente inoltre di notificare – anzi, lo fa proprio lui per te – le persone che ti seguono o sono interessate agli argomenti da te trattato. E lo fa via email e notifiche sugli smartphone.

Ultimo, ma non meno importante, Medium ti consente ora anche di guadagnare pubblicando al suo interno, sostanzialmente accettando post testuali che altro non sono che delle pubblicità, o creare delle membership a pagamento, cioè far pagare i tuoi lettori per avere accesso a dei contenuti esclusivi, una delle formule più usate da chi vive di blog, come ho raccontato al festival della Comunicazione lo scorso anno (slide). Queste ultime sono tutte funzioni in beta disponibili al momento solo per i publisher, ma in sostanza se sei in grado di generare molto traffico Medium ti prende in considerazione comunque.

Ovviamente, sto testando anche Medium. Qui trovi un progetto che ho avviato recentemente e che al momento è un pochino in stand by: livinglikeastartup.com

Medium vs blog

Dunque, Medium può prendere il posto di un blog?

  • No, non offre la stessa libertà, non consente al blogger di esprimersi liberamente, distribuire prodotti e soprattutto non ti da i contatti dei tuoi lettori. Anzi, soprattutto non ti consente di creare la tua casa sul web.
  • , perché ti permette di coltivare le tue passioni e guadagnarci anche qualcosa, rispettando totalmente la proprietà dei tuoi contenuti (anche se poi li usa per creare quella nicchia di persone che gli inserzionisti pagheranno per raggiungere).

Medium è solo apparentemente un piattaforma di blogging. È un social network non come tutti gli altri, ma profondamente diverso. Pur sempre, un social network. Se Medium chiude, non hai i contatti dei tuoi lettori. Idem se chiude Facebook6. È vero che comunque anche con il tuo blog non hai i contatti di tutti; però ti puoi creare una nicchia di persone che ti seguono via email7. Per esempio, quando ho iniziato a scrivere il mio nuovo blog vivereintenzionalmente.com, ho inviato i lettori di questo blog a seguirmi anche di là.

E quando l’ho fatto, ho pensato di farlo su Medium, che ha avuto la gentilezza di includermi nei beta tester per il primo progetto di personalizzazione delle pubblicazioni. Poi ho desistito.

Blog + Medium

Medium però è un ottimo social network, perché include al proprio interno esattamente quello di cui ogni blogger ha bisogno: i lettori. Organizzati per nicchie. E ha uno strumento che consente a questi lettori di seguirti. Medium è di fatto uno strumento di estensione del blog come e più di Facebook o Twitter, perché a differenza di essi questa piattaforma sociale è pensata per consentire a chi è appassionato di un tema di leggere articoli inerenti questo tema. Per capirci, su Medium non vedrai mai il post che ti dice che al tuo amico piace l’olio tal dei tali e nessuno ti inserirà in gruppi farlocchi. No, Medium è proprio pensato per chi vuole leggere e scrivere blogpost. È dico, ma non è un blog.

Inoltre, Medium arreca beneficio SEO e offre visibilità al tuo blog. Tanto che potresti usare il loro plugin per WordPress per “sindicare” i tuoi articoli8.

Spiegare cosa sia Medium è complicato. E forse è così complicato perché è l’unica vera alternativa a un blog. Solo che non è un blog. Dunque sì, è alternativo, nel senso che non è la stessa cosa.

E se mi chiedi cosa verrà al posto dei blog, ti rispondo che non lo so e che forse i blog sono come l’email. Cosa verrà dopo l’email? Non certo le app di messaggistica così come dopo i blog non vengono i social network. Almeno come li conosciamo ora.

Al momento un blog è ancora irrinunciabile per chi vuole avere un blog.

Un blog è casa tua. I social network e le piattaforme di blogging sono delle comuni.

PS: Ci sarebbe poi Telegram. Non è sufficientemente diffuso da meritare spazio all’interno dell’articolo. Telegram è un’app di messaggistica dotata di una cosa che assomiglia a un blog: i canali. In un canale puoi postare quello che vuoi e ogni volta notifichi i tuoi lettori. Molto più di Facebook, Twitter, LinkedIn & co è simile a un blog. Ho fatto un esperimento, ma alla fine ho abbandonato. È “solo” un altro social, che però va tenuto d’occhio. Penso che lo userò in seguito per distribuire i miei articoli via RSS alla stregua dell’email.


  1. In realtà, da almeno cinque anni se ne discute, però adesso la faccenda si fa seria. 
  2. Estratto da Facebook: Per quanto riguarda i contenuti protetti dal diritto di proprietà intellettuale, ad esempio foto e video (“Contenuti PI”), l’utente ci concede le seguenti autorizzazioni, soggette alle impostazioni sulla privacy e alle impostazioni delle applicazioni: l’utente ci fornisce una licenza non esclusiva, trasferibile, che può essere concessa come sottolicenza, libera da royalty e valida in tutto il mondo, che consente l’utilizzo dei Contenuti PI pubblicati su Facebook o in connessione con Facebook (“Licenza PI”). La Licenza PI termina nel momento in cui l’utente elimina il suo account o i Contenuti PI presenti nel suo account, a meno che tali contenuti non siano stati condivisi con terzi e che questi non li abbiano eliminati. 
  3. Come si chiamano i blog su Medium. O meglio, quello che sarebbe l’equivalente di un blog su Medium. 
  4. Ha anche un senso: quel profilo contiene anche le tue risposte agli altri articoli, che poi in realtà sono dei commenti trasformati in post. E gli articoli che hai scritto per altre pubblicazioni. Credo comunque che la cosa sia limitante. 
  5. Una forma di guest posting. 
  6. In verità se i tuoi contatti hanno l’email visibile te la puoi salvare sul telefono. Non proprio però quello di cui stiamo parlando. 
  7. Lo puoi fare anche con Medium inserendo un link al tuo form di registrazione, mas non è la stessa cosa. 
  8. Dovresti però modificarlo per evitare il noioso pubblicato anche su Medium sotto ogni post e non so se questo comprometterebbe il beneficio SEO che Medium ti da. 
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Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.