Il segreto dei margini
Mettiamo in chiaro una cosa: non puoi avere più tempo di quello che hai, quindi il titolo era volontariamente ingannevole. Se stai leggendo però significa che il tempo non ti basta mai e questo accade perché hai in agenda più attività di quelle per cui hai tempo. Oppure perché per queste attività spendi più tempo di quello che pianifichi. In entrambi i casi, creare dei margini ti aiuterà a venirne fuori. A farti cioè bastare il tempo che hai, e non ad averne di più (ma vedremo anche come trovarne di più).
I margini sono gli estremi. Le due sponde fra cui scorre un fiume, lo spazio bianco che incornicia il testo scritto, il confine di ogni cosa. Quando ci tagliamo diciamo che la ferita ha bisogno di rimarginarsi. Ovvero che quanto contiene il nostro corpo sia di nuovo un tutt’uno. Il margine sta al di fuori e garantisce l’integrità di ciò che contiene. Ne parliamo a margine significa appunto escludere l’argomento dal contenitore in cui ne stiamo parlando. I margini servono dunque a contenere. E che ha a che fare questo con il tempo? I margini servono a contenere nel tempo allocato l’attività selezionata.
In termini di tempo, i margini sono del tempo fra il tempo della determinata attività e delle altre limitrofe sul calendario. Ancora di più: sono un limite che dovrebbe essere invalicabile per qualunque altra attività. Un esempio di questo sono le sessioni della tecnica Pomodoro, per la quale le interruzioni non sono ammissibili, ma vanno rigorosamente gestite. Dunque, ogni attività che programmiamo dovrebbe avere qualche minuto prima e dopo per rimarginarsi. Sto dunque dicendo che per suonare mezz’ora devo allocare 40 minuti? Sì e no. Se usi Google Calendar, troverai nelle impostazioni degli eventi all’interno del tuo calendario la voce speedy meetings (riunioni veloci) che in automatico sottrae 5 minuti agli eventi di 30 minuti e 10 minuti a quelli più lunghi, creando dei margini fra un evento e l’altro. Sì, i margini richiedono un po’ di tempo in più rispetto a quello che già non hai. Vediamo ora in che modo consentono di ridurre gli sprechi di tempo così da farci bastare quello che abbiamo.
Quei 5 o 10 o anche un solo minuto di margine che ci costruiamo servono da un lato a ricordarci i risultati da raggiungere nel tempo stabilito e dall’altro a condurre una revisione e trarre eventuali conclusioni. Un esempio pratico: fra poco ho lezione di tromba, e dunque ora mi prendo 5 minuti per preparare il computer e scaldarmi, così da essere pronto per la lezione e non consumare cinque minuti a scaldarmi con il maestro. Oggi il mio obiettivo è farmi dare degli esercizi per lavorare sullo sviluppo delle note alte, su cui in settimana ho fatto fatica. Break.
A fine lezione ho speso un minuto con il maestro a ricapitolare il lavoro da svolgere e organizzare le attività della mia sessione di pratica. Seguo lo stesso procedimento prima di scrivere o di un meeting di lavoro, e anche prima di caricare la lavatrice. A volte bastano dieci secondi, altre ci vogliono dieci minuti, ma la cosa fondamentale è destinare del tempo prima di ogni attività a definire o ricordarci quello che ci aspettiamo da essa, e uno spazio dopo per rivedere quello che abbiamo ottenuto e definire le attività seguenti o conseguenti. In un modo per così dire sacralizzato.
Questo processo di sacralizzazione dei margini determina il nostro atteggiamento mentale durante lo svolgimento dell’attività. Il nostro cervello, quando ha chiaro un obiettivo, è più propenso a rimanere concentrato su di questo, evitando così le mille distrazioni che dilatano all’inverosimile il tempo necessario per l’attività in programma. Le distrazioni infatti, comprese quelle minime come le notifiche del telefonino, abbassano il nostro stato di “allerta”. Per ritrovare la stessa concentrazione ci vuole poi del tempo ed è per questo che il tempo alla fine non ci basta mai.
Dunque, se eliminare le distrazioni è il nostro obiettivo, sviluppare la nostra metaattenzione, ovvero il porre attenzione a quello a cui poniamo attenzione, è il fine ultimo di questa pratica. Tutto intorno all’attenzione, e ci ruota per il semplice fatto che siamo quello a cui poniamo attenzione.
I margini hanno poi altre incredibili doti: consentono di gestire sforamenti, ci danno il tempo di tirare il fiato, sgranchirci le gambe o semplicemente ristorarci. E anche questo, vedi un po’, ci aiuta a rimanere concentrati. Mentre per avere più tempo puoi solo comprarlo, ovvero delegare le tue attività o pagare qualcuno per svolgerle. Se inizi a pensare di “comprare tempo” quando assumi una colf o porti la macchina a lavare, vedrai che ti peserà meno il costo sostenuto.
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