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Il lato oscuro delle passioni

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
3 minuti
Il lato oscuro delle passioni

Mi succede di rado di non riuscire a organizzare i miei pensieri prima di scrivere un articolo. In quei casi mi affido al mio sesto senso, al mio istinto, alla mia esperienza pregressa. È quello a cui ci aggrappiamo tutti quando ci innamoriamo. Di una persona, di una cosa, o di un’attività. Quando andiamo in fissa per una cosa. A un certo punto congediamo a tempo indeterminato il lato sinistro del nostro cervello, quello razionale, e affidiamo il timone a quell’altro… Il creativo, il musicista, l’emotivo, l’artista, quello che immagina… D’altra parte, noi umani prendiamo le decisioni più importanti con il cuore e usiamo la testa solo per giustificarle.

Ho ricevuto diversi commenti alla mia newsletter sugli eroi e alcune critiche, fra cui una di Esme che mi ha stimolato a tornare sul tema delle passioni. Davanti alla necessità di rifuggire dalle passioni per trovare la serenità necessaria a diventare noi stessi, Esme mi obietta: Non sarà proprio l’amore a connetterci con il nostro vero io? E proprio la speranza a toglierci dalle paure?

La mia risposta è stata molto cinica.

L’amore deforma la nostra percezione del tempo. Cancella il passato, di cui siamo privi quando ci innamoriamo, e disegna un futuro basato sulle nostre speranze anziché su dati di fatto. L’amore cancella i difetti ed esalta i lati positivi. Più in generale, i sentimenti che proviamo verso gli altri ci procurano una visione distorta di fatti e persone.

La stessa cosa vale per le passioni che ci travolgono. Mi sono innamorato della musica jazz guardando un cartone animato in un cinema all’aperto di Celle Ligure durante le vacanze della quinta elementare. Avevo studiato musica e chitarra classica nei cinque anni precedenti e francamente la odiavo. Odiavo il peso della chitarra, le lezioni di teoria e solfeggio, i segni delle corde sulle dita. Ma il modo in cui suonava la tromba Scat Cat, per altro originariamente pensato per essere interpretato da Louis Armstrong, mi travolse. E in fondo se sono ancora innamorato del jazz è merito di un gatto.

Ci sono tante cose nella nostra vita su cui concentriamo tempo ed energie salvo poi renderci conto che avevamo preso solo una sbandata, e l’amore è il caso più semplice, proprio per quella natura che ho descritto prima. L’amore più di tutte le passioni ci infiamma e ci consuma per un momento, e per quanto assurdo possa sembrare solo gli amori più razionali perdurano nel tempo.

Provare attrazione nei confronti di qualcuno o di qualcosa è nel nostro istinto. Giudichiamo in ogni istante della nostra vita quello che i nostri sensi ci propinano e dividiamo fra bene e male, buono o cattivo, utile o inutile, fra coppie di opposti dove uno è in quel cerchio sulla sabbia in cui ci siamo noi e uno dovrebbe rimanerne fuori. Se non ci fosse il cuore di mezzo che ci porta a cambiare, a dichiarare il nostro amore, a tuffarci lo stesso in un’avventura da cui abbiamo una possibilità su 14.000.605 di uscire vivi, ma se ti dicessi cosa succederà non succederebbe, come dice Doctor Strange a Iron Man in Avenger: Endgame, le storie che più ci rappresentano non avremmo forse modo di ricordarle. Chi di noi vorrebbe vivere una storia d’amore destinata a finire male? Chi vorrebbe studiare per anni una materia salvo poi dedicarsi a tutt’altro? Eppure, quante volte ci capita di assecondare i nostri desideri e trovarci con il rimorso per una spesa o una decisione sbagliata presa con la massima motivazione? Le passioni ci aiutano a vivere nel profondo il momento, il qui e ora, ma ci impediscono una chiara visione d’insieme.

Scrive Esme: Sono d’accordo che il tempo possa diventare un’illusione di fronte alle emozioni e i sentimenti forti, ma è proprio lì che si nasconde la magia. La nostra percezione, per quanto distorta possa essere, è il frutto della nostra esperienza passata per cui racchiude in sé già il tempo trascorso.

Il tema dell’articolo precedente era che tutti noi falliamo nell’essere quello che siamo destinati a essere, ma proprio il fatto che questo non ci distrugga fa di noi degli eroi. Riuscire a essere noi stessi è possibile solo quando ci sforziamo di essere oggettivi nel giudizio su noi stessi e sulla realtà che ci circonda. E questo é possibile solo grazie al non attaccamento.

Poi, per carità, ci sono cose che non si possono spiegare. Come Darth Vader che dopo aver tentato di uccidere il figlio creduto morto prima ancora della nascita si rivolta contro l’imperatore quando questi si decide a riparare al fallimento del suo apprendista. L’amore incondizionato per i figli o i genitori è qualcosa che difficilmente possiamo controllare, così come le passioni che proviamo ogni giorno. Essere eroi significa essere in grado di cambiare la realtà che viviamo, ma per riuscire in questo occorrono una forte visione e un’ancora più forte determinazione, che solo le passioni più pure sanno forgiare. Una possibilità su 14.000.605 è davvero poco, ma è pur sempre una possibilità ed è questo che ti motiva a combattere. Le passioni offuscano il giudizio, ma alimentano ladisciplina, che è poi quella forza che ti permette di andare avanti anche quando le cose si fanno complicate. Maneggiare con cura, dovrebbero scriverci sopra.

Riflessioni

Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.