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Disegnare per convertire

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
4 minuti
Disegnare per convertire

Da ragazzino invitavo le ragazze a passare del tempo insieme per valutare se ci fossero le condizioni di fare un pezzo di strada mano nella mano. All’epoca, il buon Steve giocava ancora con l’iPod. Il momento fatidico, la prova del 9, arrivava quando dovevi chiedere alla bella di turno il numero di telefono. Avere quello era l’unico modo per iniziare a costruire un rapporto. Altrimenti, la relazione si sarebbe troncata sul nascere.

Chiedere l’email a te che mi leggi è la stessa cosa. Sono sempre più convinto che l’essenza di un blog sia correlata alla relazione fra scrittore e lettore instaurata attraverso lo scambio di email. Se io e te vogliamo fare un pezzettino di strada insieme, mi devi lasciare il tuo indirizzo di posta elettronica, perché diversamente non abbiamo altro modo di comunicare in maniera intima, personale, creare una relazione.

Per convincere il lettore a offrirci questa opportunità, occorre vestirci bene, profumarci ed essere cordiali e gentili. Ancora di più, essere autentici. Tutto questo passa (anche) attraverso il design del blog.

Header del blog

Nella stragrande maggioranza dei casi, le persone atterrano sul tuo blog dai post. Per questo occorre che la cosa più evidente della pagina articolo sia il titolo dello stessa, eventualmente corredato da un sommario che ne illustri il take away. Una cosa molto semplice da fare è sfruttare l’excerpt per raggiungere questo obiettivo.

Ça va sans dir, ne consegue che l’header dovrebbe occupare il minor spazio possibile, ed è essere finalizzato a informare il lettore del nome del blog (spesso, coincidente con quello dell’autore) e offrire una semplice spiegazione dei contenuti dello stesso, o una breve descrizione dell’autore.

Menu di navigazione

Anche se siamo in grado di suscitare amore a prima vista, prima di lasciarci l’email il lettore vuole spesso andare un po’ più a fondo. Conoscerci meglio. A questo serve un menu di navigazione, che non dovrebbe mai contenere più di 5-8 voci, e che è fondamentale inclusa sola alcune cose:

  • about, circa l’autore e il progetto del blog;
  • archivio, o pagina blog, per mostrare quello che scriviamo;
  • newsletter, per convincere il lettore a fidarsi, qualora fosse necessario.

Puoi aggiungere, come ho fatto io, i prodotti del blog, qualcosa che hai realizzato e di cui vai fiero, che può interessare al lettore e da cui magari puoi guadagnare qualcosa.

Non è necessario tenere la navigazione in alto, in quanto essa ci sarà utile solo se il lettore non ci avrà lasciato l’email dopo aver letto l’articolo, e non sarà utile al lettore prima di aver concluso l’articolo.

Content e sidebar

Il contenuto dell’articolo di ogni blog dovrebbe essere fruibile senza alcun tipo di distrazioni. Vade retro dunque alla sidebar, in primis, e a tutti quegli impicci che spesso troviamo infilati dentro all’articolo per promuovere tutto quello che possiamo promuovere. È come parlare di sesso al primo appuntamento. È chiaro che poi alla fine è lì che andremo a parare, ma per arrivarci devi prima costruire un rapporto.

Oltre ad avere un contenuto pulito, è necessario scegliere un typeface che renda confortevole la lettura, e impostare la grandezza del font e la width della colonna del contenuto in modo tale da avere 70-80 caratteri per riga. Questo aiuta il lettore a vedere la fine di una riga e l’inizio di quella dopo senza o quasi muovere gli occhi, e soprattutto senza mai perdere il segno.

Take Away

Lasciare un buon ricordo non è propriamente connesso con il design, se pensi che il design sia solo una questione di disegno della pagina. Lo è invece se ti è chiaro che il design è problem solving, e che qui il problema da risolvere è la leggibilità e fruibilità dei contenuti.

Un chiaro take away finale, che riassuma i concetti chiave dell’articolo e stampi nella mente del lettore il messaggio dello stesso è parte integrale del processo di conversione, che termina nel chiedere l’email al lettore.

Call to action

Ogni articolo del nostro blog dovrebbe concludersi con una chiara call to action. E, a meno che non si tratti di una landing page camuffata da post, la cta è sempre la richiesta dell’email. Che, come scrivevo sopra, è essenziale per fissare un altro appuntamento e coltivare la relazione.

Da utenti unici ad amici di email

Quando un lettore arriva per la prima volta sul nostro blog, probabilmente lo fa da un articolo. Se la pagina articolo del nostro blog è difficile da leggere e contiene più o meno alla rinfusa messaggi di ogni tipo, dalla pubblicità di prodotti a link ad altre cose, il lettore difficilmente ci lascerà il suo contatto e noi non saremo mai in grado di creare con lui una relazione duratura.

Questo magari inciderà negativamente sul bounce rate del sito, ma chissenefrega se un lettore legge solo una pagina e poi mi lascia l’email. Ogni nuovo articolo, od ogni settimana, riceverà un’email che lo inviterà a leggere un altro articolo (o lo conterrà, se sei un galantuomo).

Il tempo delle pagine viste e del bounce rate è terminato: siamo in un’epoca piena di distrazioni e nella quale per distinguersi dalla massa occorre generare valore e stringere relazioni umane. Non abbiamo più tempo di fare nulla noi, come possiamo pretendere che il lettore abbia tempo di navigare nel nostro sito?

A volte sì, ce lo può avere, ma se sta in ufficio, sulla metropolitana, o sta disperatamente cercando una risposta alla domanda che ha posto a Google, quello che vuole è un’informazione di valore da portarsi via. E se questo glielo offriamo, egli sarà ben disposto a lasciarci la propria email per costruire un rapporto uno a uno.

Ci sono lettori di Vivere Intenzionalmente che rispondono regolarmente alle mie email e mi condividono i loro problemi. Sono amici di email, non utenti unici.

Scrivere

Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.