Dietro a questo titolo
Quando scrivi un blog, una delle cose più complicate è scegliere i titoli dei tuoi articoli. Negli anni, ho imparato diverse buone pratiche e le ho implementate tutte per testarle, alla fine trovando quella che funziona di più, al netto dei compromessi che richiede. Perché quando scrivi un titolo devi scriverne in realtà almeno tre:
- uno per te e i tuoi lettori;
- uno per Google;
- uno per Facebook.
Gli altri motori di ricerca e gli altri social non meritano una particolare attenzione a meno che tu non abbia motivo di prestargliela.
Per scrivere un buon titolo quello che ci vuole è soprattuto tempo. Anche perché, ogni volta che scrivi un titolo devi tirare fuori almeno tre titoli diversi.
L’idea: dieci titoli
Oops, mi sono sbagliato. Partiamo dall’inizio. Per ogni post dovresti scrivere 7/10 spiegazioni del perché uno se lo dovrebbe leggere, quell’articolo. Quando hai fatto, a ogni motivo dovresti associare un titolo. E poi chiederti quale leggeresti, fra quegli articoli con i titoli simili. Senza starci a pensare.
Esempio. Per questo articolo avevo buttato giù:
- come scrivere il titolo di un post per il tuo blog
- come fare i titoli per i blog
- titolare un blog post
- la prima impressione
- adescare il lettore non è una brutta cosa
- la freccia di cupido
- Un titolo o 13 titoli?
- Titolare un blog post con un po’ di raziocinio
- Scrivere titoli che convertano senza rinunciare a se stessi
Dopo aver buttato giù i primi titoli che ti sono venuti in mente, è cosa buona e giusta andare a vedere per il tema su cui stai scrivendo quali sono i primi articoli che si posizionano su Google e su Buzzsumo.
In questo caso, da Google:
- Come scrivere il titolo di un articolo
- 10 regole per scrivere un titolo vincente per un articolo web
- Sette metodi efficaci per scrivere un titolo eccezionale
- Come scrivere un titolo di successo
- 6 modi per scrivere un articolo che cattura
- I segreti dei migliori titoli per blog
- Titoli per blog post. Sai come scriverli bene?
E da Buzzsumo:
- Come scrivere il titolo di un articolo del New York Times
- Come scrivere un titolo efficace
- Come scrivere un titolo bomba
- Come scrivere un titolo efficace per i motori di ricerca e i poveri esseri umani
- Come scrivere il titolo per un post
- Come scrivere il titolo di un post efficace? 7 segreti per catturare l’attenzione.
Quello sui poveri umani è quello che avrei letto io. Il tema di questo articolo è infatti proprio quello: come scrivere titoli per essere umani e che funzionino su Google?
A questo punto, tocca pensare ai tre titoli che ci servono.
Un titolo per te e per i tuoi lettori
Mentre scrivo, il titolo di questo articolo è “Come nasce un bel titolo”. Vediamo se lo rimane. Il titolo che piace a te è molto soggettivo, e fa parte del tuo brand. I tuoi lettori devono imparare a riconoscerti anche dai titoli.Nei titoli dei tuoi post racconti chi sei e perché uno dovrebbe leggerti. Se te ne prendi cura, mostri che hai cura della qualità di ciò che scrivi. Se prendi le “regole” per piazzarti sui motori di ricerca e le segui pedissequamente, nella maggior parte dei casi sarai indistinguibile dagli altri.
Come scrivere un titolo per i motori di ricerca
Utilizzando il plugin All in One Seo Pack — come tanti altri plugin, ma questo è semplice e funziona bene — puoi impostare un titolo “SEO”, vale a dire uno di quei titoli che escono solo su Google. Qui è lecito usare qualche parola chiave e qualche formula che aiuti chi cerca “come scrivere il titolo di un articolo” a trovare il tuo post. “Come scrivere un bel titolo per il tuo articolo, SEO inclusa” è un titolo che può funzionare, ma che non batterà mai quelli di chi ha seguito le regole note urbi et orbi (numeri, domande, parole chiave, aggettivi come efficace, semplice, etc). Per il titolo SEO, la cosa importante è non discostarsi troppo dal titolo che il lettore troverà in pagina.
Titolare i blog post per i social network
Sempre utilizzando AIO, hai a disposizione un’opzione per scrivere un titolo ancora diverso per i social media. In questo caso, è cosa buona e giusta ripartire dal titolo originale. Non quello SEO, per capirci. E però implementarlo un po’ così che non sia proprio necessario leggere il post con cui lo condividi. Che però c’è, e ti consente di essere quindi un po’ più personale. “Così scrivo dei bei titoli per i miei articoli” può funzionare, e magari lo introduco spiegando che almeno a me piacciano 😉
Anche scegliere una foto adeguata per i social fa parte del titolo. In un certo senso, lo dovrebbe illustrare. Per questo articolo ho scelto il carrellino di un venditore di panini con un titolo chiaro e un sottotitolo che parla di quello che trovi presso di lui.
Le descrizioni!
Sia per i motori di ricerca che per i social network, ma anche per l’excerpt del tuo articolo, le descrizioni devono spiegare al lettore cosa ci trova dentro, nell’articolo, e cosa in più tu ci hai messo tu rispetto agli altri.
Riassumendo
Io i titoli li faccio così:
- Ne scrivo una decina senza troppo starci a pensare
- Vedo quello che hanno scritto gli altri su Google e Buzzsumo, per non titolare come tutti gli altri
- Mi interrogo su qual è il valore aggiunto del mio articolo
- Scelgo un titolo che mi piace e lo riscrivo per la pagina del mio blog, i motori di ricerca, e i social network
- Scrivo nelle descrizioni relative cosa c’è nell’articolo e qual è il valore aggiunto da me
- Me ne frego di tutto il resto e mi metto il cuore in pace.
Ogni tanto — un post ogni dieci — invece butto giù un articolo pensato per posizionarsi sui motori di ricerca così da generare traffico, e il titolo in quel caso accetto di farlo con un occhio di riguardo per Google. È il prezzo da pagare per rimanere in gioco.
Ecco alla fine i miei titoli:
- pagina: Dietro a un questo titolo
- SEO: Scrivere un buon titolo per un articolo: quel che c’è dietro
- social: Blog: quello che c’è dietro a un questo titolo
Descrizione, buona per tutti: “Scrivere un titolo che funzioni per i tuoi lettori, per i motori di ricerca e per i social richiede un compromesso non sempre semplice. Ecco come lo trovo io”.
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