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Aspetti tecnici di un articolo

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
4 minuti
Aspetti tecnici di un articolo

Scrivere un articolo per il web richiede molta tecnica, ma non è niente che non si possa acquisire con un po’ di esercizio. Di seguito ho elencato alcuni aspetti tecnici e buone pratiche da tenere presente quando si scrive un blog post.

1. Formattazione

Prima di iniziare a scrivere un articolo, è bene pensare alla struttura che gli vogliamo dare, se vogliamo raccontare una storia o abbiamo la necessità di presentare un’idea corredata da prove “scientifiche”. Dalla struttura di un articolo deriva la sua formattazione in paragrafi, essenziale per dare ritmo e leggerezza al testo.

Oltre a dividere il testo in paragrafi, è necessario strutturare l’articolo perché esso sia “scrollabile” prima ancora che leggibile. Vale a dire:

  • dare dei titoli appropriati a ogni singolo paragrafo;
  • identificare le parole chiave mettendole in neretto;
  • creare liste puntate o numerate per gli argomenti più complessi.

2. Link

All’interno di un articolo i link sono al tempo stesso strumento di approfondimento e promozione. Essi servono a collegare le risorse utilizzate per l’articolo in modo che il lettore le possa ritrovare agevolmente, sia che esse si trovino su altri siti web sia che siano presenti sul nostro.

C’è chi sostiene che ogni parola chiave andrebbe linkata ad articoli presenti sul blog, per favorire la SEO. Per esperienza, il lettore non ama articoli zeppi di link, ma preferisce trovare in un articolo tutto quanto gli serve. Quindi, linka con parsimonia e riporta i concetti chiave dell’articolo linkato, così che non ci sia l’esigenza di interrompere la lettura per recuperare un contenuto a essa propedeutico.

Aprire di default tutti i link in una nuova scheda è una buona idea se ci ricordiamo di andare poi a modificare questo comportamento quando ciò non è necessario. Non è però essenziale, perché il lettore quando vuole approfondire un tema, ma continuare a leggere il nostro articolo, sa come aprire il link in una nuova scheda.

3. Citazioni

È buona norma citare le nostre fonti, senza necessariamente linkarle. Perché se diciamo al lettore dove abbiamo preso un certo tipo di informazioni, egli sarà più propenso a darci credito. Se invece lasciamo la cosa un po’ in sospeso, e rimandiamo a un link esterno, l’articolo perde di credibilità e noi rischiamo di perdere un lettore che per approfondire si dirigerà altrove.

Se citiamo un passaggio o una frase da qualcuno, è buona cosa utilizzare il tag blockquote, formattandolo attraverso il css in modo appropriato. Le citazioni andrebbero riportate per intero solo quando aggiungono qualcosa al nostro articolo, e non quando esse ci fanno comodo per affermare un principio che non siamo in grado di spiegare con le nostre parole, o solo per spezzare graficamente il testo.

Citazione: sost., l’atto di ripetere continuamente le parole di un altro. ― Ambrose Bierce, The Unabridged Devil’s Dictionary

4. Note a piè di pagina

A volte può essere necessario aprire una parentesi, o indicare dettagliatamente una fonte. Per questo sono utili le note a piè di pagina, che possiamo rendere piacevoli attraverso l’uso di bigfoot.js1. È bene non esagerare con queste note, perché ognuna di esse distoglie l’attenzione del lettore da quello che sta leggendo. Con il tempo, ho imparato a non usarle, ma in alcuni contesti è buona cosa averle a disposizione.

5. Foto e immagini

Come ogni cosa, una foto andrebbe inserita in un articolo solo se funzionale a esso. Una tecnica che apprezzo è scrivere un breve paragrafo di introduzione e inserire una foto subito dopo di esso, a illustrare il tema trattato.

È invece fondamentale attribuire a ogni articolo un’immagine per i social network. In WordPress, tutti i temi o quasi utilizzano per questo l’immagine in evidenza. Questa immagine verrà mostrata nella timeline dei tuoi follower a corredo del tuo articolo, e gli consentirà di distinguersi dalla massa. O meglio: tutti i siti web oggi utilizzano questa tecnica, quindi non è che in effetti ti distingui più di tanto, ma se non lo fai diventi tu parte della massa.

6. Categorie e tag

Un blog è espressione della passione di una persona. Esso può trattare di più aspetti di uno stesso tema, ma le categorie dovrebbero essere limitate a quattro o cinque, non di più. Anzi, una o due è ancora meglio per mantenere il focus sul tema di cui scrivi. Definire le categorie prima di scrivere, e non ogni volta che scriviamo, è funzionale alla buona riuscita del nostro progetto di comunicazione.

I tag sono uno strumento con cui collegare fra di loro gli articoli del nostro blog e avere modo di linkarli tutti insieme in un colpo solo. Non sono molto funzionali per il lettore, che difficilmente clicca su di essi. Un po’ più utili lo sono per i motori di ricerca, ma fino a un certo punto. Anche nel caso dei tag è buona cosa farne un uso parsimonioso, usando solo quelli davvero utili a definire in verticale il tema trattato e senza metterli a casaccio (es: categoria Blogging, tag WordPress).

Un messaggio preciso

Per semplificare la vita al lettore, è bene consegnare a ogni articolo un unico messaggio, spiegato per punti, con ognuno di questi sviluppato in un singolo paragrafo e corredato da citazioni e fonti necessarie.

Ora prova a prendere l’ultimo articolo che hai scritto ed editarlo secondo questi pochi parametri. Può essere che non ne abbia bisogno, ma può anche essere che qualche ritocco lo renda maggiormente fruibile per il lettore.


  1. Bigfoot è composto da un file javascript e da un file css che devi installare manualmente nel tuo sito. Poi devi inserire un codice nel tuo functions.php per farlo funzionare. Infine, quando intervieni per ottimizzare il javascript del tuo sito, devi porre attenzione a non “rompere” Bigfoot. 
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Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.