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Prendi la decisione sbagliata

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
2 minuti
Prendi la decisione sbagliata

La scorsa estate sono andato in fissa per le tastiere meccaniche. Non quelle vecchie di una volta, ma quelle nuove di oggi, create da geek e maker e commercializzate all’interno di una nicchia di qualche centinaio di migliaia di sviluppatori, scrittori e nerd di tutto il mondo. Ne ho comprata una economica – 90 euro tutto sommato ben spesi se non fosse che il font dei tasti fa veramente schifo –, poi ne ho presa una bellissima progettata da un nerd americano e disegnata da un italiano, che però aveva dei tasti silenziati, ovvero senza quel fastidioso click clack che adoro, e alla fine ne ho ordinata una da 122 euro che mi sarei dovuto montare da solo, ha solo 48 tasti (gli altri sono accessibili tramite combinazioni), e per giunta sono distribuiti in maniera ortolineare. È arrivata la scorsa settimana, l’ho finita di montare ieri insieme a mia figlia di 3 anni, e ci sto scrivendo questo articolo, nonostante faccia qualche fatica perché ancora non ho preso confidenza con il posizionamento dei tasti. Per quale motivo? E perché te lo sto raccontando?

Guidati dall’irrazionalità

Siamo abituati a credere che le persone agiscano sulla base di motivi razionali, ma poi ci sorprendiamo delle decisioni che assumono perché spesso ci pare che non abbiano senso. A volte proprio è così, ma non sempre. Perché? Perché siamo creature irrazionali, che assumono le proprie decisioni sulla base dei propri istinti. Al punto che non ci capiamo a vicenda. Che quelle cose che a te sembrano così irrazionali, per me hanno ragioni così evidenti che se non capisci perché io spenda tempo e soldi in cerca della tastiera perfetta per me, proprio io non ti capisco.

Quello che ci succede in concreto

Sono certo che ti sia capitato più volte anche a te: desideri un oggetto, o vuoi fare un viaggio in un determinato posto, o ancora sei alle prese con una decisione importante e mentre il cuore ti trascina da una parte la ragione ti tira dall’altra, e tu alla fine non sai più che strada prendere. Ci rimani a ragionare sopra per giorni, settimane o anche mesi, cercando di convincerti che l’opzione B sia quella più ragionevole – l’opzione B è sempre la più ragionevole – perché in effetti lo è, ma tu non ci credi, non vuoi che sia così perché tu é la A che ti senti dentro, sei proprio certo che quella sia la scelta che devi prendere, e allora perché diamine la B è così palesemente meglio?

Che ci guadagni se sbagli

Ci sono ragioni profonde dentro di noi che ci spingono a compiere le scelte di tutti giorni, e spesso non riusciamo a comprenderle. Quello di cui mi sono accorto è che tutte quelle volte che ci resto a ragionare su, poi alla fine seguo comunque il mio istinto, perché il mio cervello alla fine ha trovato il modo di darmi ragione oppure e che cavolo é la mia vita e decido io.

In fondo ho sempre pensato che fosse meglio sbagliare seguendo la mia testa che fare giusto assecondando gli altri. Che se proprio alla fine sbaglio, almeno il pagare le mie decisioni mi aiuterà a migliorare il modo in cui ci arrivo.

Così mi dico: segui il tuo istinto senza starci troppo a pensare su. Alla peggio avrai risparmiato tempo – che come spiego nel mio libro é una delle tre risorse finite di cui disponiamo – e imparato qualcosa.

Riflessioni

Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.