Le cose importanti della vita e come proteggerle da te stesso
Ognuno di noi ha nel cuore progetti e avventure per cui non ha mai tempo. Hai presente quella cosa che ci tieni così tanto e non ti ci dedichi mai? Un motivo c’è, e per fortuna anche una soluzione.
Il problema è che dimentichiamo troppo speso quello che per noi è importante. Fa parte del gioco.
I tre passaggi da compiere per realizzare quello che davvero ti sta a cuore possono essere derivati dai tre tipi ci creazione che Shunryu Suzuki-Roshi descrive ai praticanti Zen in Mente Zen, mente di principiante.
Essere consapevoli di noi stessi
Il primo tipo di creazione si ha quando esci dallo zazen, ossia dalla meditazione seduta tipica dello Zen. In quel momento crei (o forse sarebbe meglio dire ri-crei) te stesso, e con esso tutto il mondo attorno a te. Lo crei semplicemente attraverso il prendere coscienza di te, perché durante la meditazione non esisti più, o meglio non esisti come piccolo io, ma sei parte del grande io che tutto include.
Quello su cui devi porre la tua attenzione è che, in realtà, tu non crei nulla da solo, ma quanto esiste è dato da Dio – abbi fede, non sto trattando di religione, lo vedrai più in là – e il tuo creare in un certo senso è “co-creare” insieme a Lui, perché senza di lui – che è tutto – tu non crei. Questo concetto, un po’ ostico da mandare giù – ma devi tenere a mente che stiamo facendo una passeggiata nel Buddismo Zen – deriva dai concetti “Dio esiste in origine” e “nulla si crea dal nulla”, ma ciò che è creato esisteva già prima in altra forma. E questo è come Suzuki spiega lo Zen ai cristiani, semplificato miseramente da me.
È un po’ complicato, lo so, ma seguimi. Quello che conta per noi è che senza il primo tipo di creazione non esistono gli altri. Il che non è vero verissimo, ma diciamo che il secondo e il terzo non potrebbero esistere per come li intendiamo. Devi arrivare in fondo all’articolo per comprendere il significato e le conseguenze di questa riflessione. Poi vedremo come mettere in pratica questi concetti per proteggere quello che ti sta a cuore.
Agire e produrre
Il secondo tipo di creazione concerne il tuo fare. Tutto quanto fai, è creare. E, in assoluto, creare per gli altri.
Prova a ragionarci: ogni cosa che fai, anche se la fai esclusivamente per te, nel farla utilizzi qualcosa creato da altri. Come no, e le mutande che indossi? Anche se meditassi nudo in mezzo alla natura staresti comunque sfruttando qualcosa che altri hanno creato: la natura stessa e il tuo corpo. Dunque, il tuo fare è un fare che “ripaga” gli altri del loro fare. Complicato, ma non più di tanto in fondo, no? Tieni a mente solo che il secondo tipo di creazione è il fare quotidiano.
Creare dentro di noi
Il terzo tipo di creazione è connesso con la nostra mente. Quando impari qualcosa di nuovo stai creando dei contenuti che verranno poi salvati e gestiti da hardware e software della tua mente per vivere secondo i tuoi valori. Creare dentro di noi è relativo a tutte quelle cose che hanno a che fare con educazione, cultura, arte o sistema sociale.
Perché non ascoltiamo il nostro cuore
Quando parli di una cosa che per te è importante dici che ti sta a cuore. Il cuore funziona da sé: non ci devi stare a pensare. Tu però hai la possibilità di agire su di esso, controllando il fiato per rallentarne i battiti o mangiando disordinatamente fino a provocarti un’infarto.
Allo stesso modo, con le cose importanti della tua vita hai due modi di comportarti:
- assecondarle, ossia aiutarle a realizzarsi;
- ostacolarle, fino ad annichilirle.
E però, anche se il cuore funziona da solo, esso non si prende cura delle cose che gli affidi, perché non è compito suo. Insomma, se lo tratti come una cantina, non ti puoi certo lamentare delle conseguenze. D’altra parte, il tuo non prenderti cura di queste cose è dovuto ai problemi che ti crei vivendo. Un bel casino, ma in fondo è solo questione di attenzione.
Come proteggere le cose importanti della tua vita
Ora mettiamo insieme i pezzi. Il primo tipo di creazione è la presa di coscienza di chi sei davvero. Solo così puoi definire i tuoi valori.
I tuoi valori esistono solo se ci sono anche dei non-valori, altrimenti tutto è valore. Dunque, se definisci i tuoi valori solo in forma positiva non vai da nessuna parte. In concreto, questo si realizza nella definizione di una lista dei no. Che è poi l’unico strumento in grado di garantirti di spendere il tuo tempo nelle cose davvero importanti.
Il secondo tipo di creazione è connesso con ciò che fai ogni giorno. Ricordi che il secondo e terzo tipo di creazione non esistono a prescindere dal primo? Ecco, quello che fai non esiste se non hai definito i tuoi valori. E cioè, se non definisci i tuoi valori, il tuo fare è sconnesso da essi, e quindi non è un “fare valori”, ma un fare fine a se stesso.
Il terzo tipo di creazione è il più semplice da comprendere. Il tuo “fare valori”, benché venga prima dell'”imparare valori”, lo richiede per compiersi.
Un esempio concreto è il modo in cui le startup danno vita a nuovi prodotti. Esse infatti ne creano una versione minimale con ciò che sanno, per rispondere al problema che hanno individuato, seguendo i valori definiti dalla loro visione di come il mondo evolverà e in accordo con la missione che si sono prese in carico; dopo di che li testano su un mercato ridotto con pochi utenti selezionati fra una nicchia di early adopter, cioè quelli che per primi utilizzeranno quel tipo di prodotto una volta disponibile; imparano da quello che hanno fatto e aggiustano il tiro, ripetendo dall’inizio, fino alla definizione del prodotto che viene poi lanciato sul mercato.
Come vedi, il terzo tipo di creazione – l’apprendimento – è ancora più legato al primo. Se non sai cos’è importante per te, come puoi imparare quello che ti serve per realizzarlo?
Quando scrivo imparare non intendo studiare, ma apprendere nuovi concetti, contaminarsi con il nuovo, cercare e ascoltare quello che è in linea con i tuoi valori. Con le cose che per te sono importanti.
Tu sei la minaccia
Suzuki dice:
Comunemente tutti si scordano dello zazen. Tutti si scordano di Dio. Essi lavorano sodo al secondo e al terzo tipo di creazione, ma quell’attività è priva dell’aiuto di Dio. Com’è possibile che dia il Suo aiuto se Egli non sa chi è? Ecco perché abbiamo tanti problemi in questo mondo. Quando dimentichiamo la sorgente fondamentale della nostra creatività, siamo come fanciulli che, persi i propri genitori, non sanno più cosa fare.
Come realizzare i propri sogni
Ricapitolando, l’unico modo di realizzare quello che ti sta a cuore è:
- definire chi sei e quali sono i tuoi valori, dunque i progetti che vuoi realizzare per rendere concreta questa definizione, come scrivere un libro o crescere dei figli;
- agire quotidianamente sulla base dei tuoi valori e della tua lista dei no, seguendo la metodologia MIT per definire a quali attività dedicarti ogni giorno per realizzare il progetto di cui al punto uno, come scrivere 1000 parole del primo capitolo o tornare a casa entro le 7 per giocare un po’ con tua figlia prima di metterla a dormire;
- studiare quotidianamente quello che non sai e che ti serve per realizzare il tuo progetto, come la struttura di un libro o i giochi educativi per i bambini di un anno e mezzo.
Per trarre beneficio da questo tipo di approccio è necessario che tu lo trasformi in un’abitudine e che sviluppi una devozione per la Disciplina (con la maiuscola perché stiamo parlando della Dea).
So che ti sembra complicato, ma non lo è. Devi solo fare ogni giorno un passo verso ciò che per te è importante. Se però te lo avessi scritto così, non avresti capito.
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