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Le 4 discipline da seguire per realizzare il tuo sogno

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
4 minuti
Le 4 discipline da seguire per realizzare il tuo sogno

uomo che sta sollevato nel nullaOgni progetto, ogni sogno, all’inizio è una passeggiata. Quando sai cosa fare, sei convinto di doverlo solo fare e tutto verrà di conseguenza. Mi spiace; non è così. Senza disciplina, senza perseveranza, senza la capacità di sbagliare nel modo giusto non vai da nessuna parte.

Nel mio Elogio della Disciplina ho sottolineato come solo questa divinità abbia il potere di tenerti sulla strada giusta. In 4 Disciplines of Execution, Chris McChesney, Jim Huling e Sean Covey hanno individuato quattro aspetti chiave per raggiungere gli obiettivi aziendali. Io ho provato a farli miei e applicarli a questo blog così come ai miei progetti.

Ciò che fa la differenza

La prima disciplina è quella che mi ha portato a sviluppare un sistema di MIT per individuare le attività a cui dedicarmi.

Essa richiede di focalizzarsi sulle cose davvero importanti, quelle in grado di determinare da sole la sostanza dei risultati. Infatti, come ci insegna il principio di Pareto, il 20 per cento delle tue attività è responsabile dell’80 per cento dei tuoi risultati.

Per essere incisivo hai inoltre la necessità di concentrarti su obiettivi specifici e non generali. Quindi, per me, non scrivere un blog su come vivere intenzionalmente, ma costruire una community di 1.000 lettori in sei mesi pubblicando due articoli alla settimana.

Questa proposizione motivazionale l’ho sviluppata seguendo uno schema indicato nel testo che ti ho citato e che opportunamente italianizzata suonerebbe all’incirca così:

verbo di attività + obiettivo concreto da raggiungere + termine temporale + indicatore di prestazione

Per raggiungere l’ambizioso obiettivo che mi sono posto ho accettato di concentrarmi solo sull’essenziale. E quindi niente grafica, niente ricami, niente che non sia relativo a scrivere, convincere la gente che quello che scrive vale la pena di essere letto e quindi a lasciarmi la propria email.

Non misurare i risultati, ma l’andamento

Lavorando con le startup ho capito presto che differenza c’è fra lag measure e lead measure e perché focalizzarsi sui risultati è un errore.

Le lag measure sono la semplice registrazione dei risultati raggiunti. Informazioni utili per capire dove sei, com’è andata finora, se quello che hai fatto ha generato valore. Sono gli indicatori di prestazione che puoi usare nella tua proposizione motivazionale. Queste misurazioni però non ti danno modo di intervenire sul tuo progetto, che è poi quello che ti serve per raggiungere i tuoi obiettivi.

Per avere queste indicazioni devi ricorrere a degli indicatori sempre quantitativi, ma in grado di chiamarti all’azione: le lead measure.

Nel caso di questo blog le lead measure sono:

  • l’incremento delle percentuali di conversione della gente che arriva sul sito, ossia quanti si iscrivono alla mia mailing list;
  • l’incremento della percentuale di quelli che cliccano sui link contenuti nelle email che invio;
  • la percentuale di nuovi lettori che ogni giorno arriva sul mio blog, perché per crescere devo creare un pubblico e continuamente espanderlo;
  • soprattutto, quante persone mi scrivono o commentano sui social per congratularsi con me, chiedermi approfondimenti o ringraziarmi per quello che ho scritto.

Motivazione

L’ispirazione è per i dilettanti; noi altri semplicemente ci presentiamo e facciamo il lavoro. Tutte le migliori idee derivano da questo processo; sono un prodotto di questo lavoro. Chudck Close

La terza disciplina richiede di essere sempre motivati. Puoi acquisirla tracciando sempre la tua attività e verificando dove sei rispetto a dove avevi previsto di essere sulla strada del successo, ossia in quella storia che avrai scritto affidandoti al modello narrativo di Campbell.

Fai attenzione al tipo di dati che raccogli. Essi devono essere dati parlanti: il loro compito è comunicarti quotidianamente se e come intervenire sulle tue attività per raggiungere i tuoi obiettivi.

Per essere sempre motivato devi identificarti con gli obiettivi che ti sei posto e fare in modo che siano essi stessi a motivarti ogni giorno.

La mia motivazione per questo blog è cominciare a generare ricavi da quello che scrivo in modo indipendente, migliorando ogni giorno la vita mia e quella di chi mi legge. Questo mi aiuta a trovare le motivazioni per scrivere tutti i giorni. E per questo prego Dio (quasi) tutti i giorni, chiedendogli di aiutarmi a utilizzare le competenze che mi ha dato per aiutare gli altri e mettere il pane sulla tavola della mia famiglia a ogni pranzo.

Responsabilità

Scrivo solamente quando arriva l’ispirazione. Per fortuna, sono ispirato tutte le mattine alle 9 in punto. William Faulkner

Non sarai mai disciplinato se non prendi atto delle tue responsabilità nel raggiungere con successo i tuoi obiettivi. Solo il 10 per cento di quello che ti capita è indipendente dalla tua volontà. Il resto puoi controllarlo.

E controllarlo significa essere devoto oltre ogni altra ragione d’essere a ciò che fai. Lo sto scrivendo seduto in auto in un parcheggio di interscambio dove sono arrivato con un po’ di anticipo, in uno di quei margini di cui ti ho raccontato nel post “Fai spazio per te“.

Per aiutarti a rimanere in sella, confida pubblicamente i tuoi obiettivi; nomina un membro della famiglia o un amico che avrà il compito di domandarti come va e cosa intendi fare per rimetterti sulla strada giusta quando ti troverai in mezzo ai guai.

Per essere sicuro di dedicarti al 110 per cento al tuo progetto, organizza sessioni di analisi con te stesso. Tenere un diario settimanale per fare il punto su come sta andando è un’ottima idea. Meglio ancora, se lo fai pubblicamente.

Quando scrivi una nota, ricordati di rispondere a queste tre domande:

  1. Hai raggiunto gli obiettivi della scorsa settimana? Come ci sei riuscito? Perché non ce l’hai fatta?
  2. Sei in linea con le attività pianificate per raggiungere l’obiettivo finale?
  3. Quali sono i piani per la prossima settimana?

Conclusioni

Come vedi, realizzare un progetto personale non è una passeggiata, ma non è poi neppure così complicato. Quello di cui hai bisogno è il giusto atteggiamento mentale ed è quello che io ho trovato scrivendo Sognare per Vivere e che ho poi ripreso nel Manifesto dei Coltivatori di Sogni, che puoi ricevere lasciando l’email qui sotto.

Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.