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Il blog come piattaforma

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
4 minuti
Il blog come piattaforma

Una delle cose più importanti che ho imparato nella mia esperienza di blogger è che il blog non è un blog. Un blog è una piattaforma che serve a esprime la personalità di ognuno di noi, a diffondere i contenuti di un progetto, o ad acquisire clienti per i nostri prodotti.

Una piattaforma, come tale, è composta da diverse parti. Nella mia esperienza esse sono:

  • il blog
  • la mailing list
  • l’e-commerce
  • i social network
  • l’offline.

Il blog

Chiaramente la cosa più importante di un blog è il blog stesso. Ci sono diversi CMS 1 per scrivere online e credo di averli provati tutti o quasi. Ognuno ha un suo utente tipo, e non è scopo di questo articolo suggerirti quale usare. Personalmente, alla fine sono tornato a WordPress self-hosted: è magari un poi più complesso da gestire, ma mi offre totale libertà, al netto delle rotture di palle di gestire mille aggiornamenti che non puoi automatizzare a cuor leggero.

Ogni articolo del blog è un pezzo della nostra storia. Un messaggio che vogliamo condividere con i nostri lettori, con il fine ultimo di creare un’audience fedele, a cui eventualmente vendere qualcosa.

Nota bene: il blog non è obbligatoriamente una collezione di articoli scritti. Esso può essere una raccolta di slide, video (vlog), audio (podcast), foto, di qualunque oggetto idoneo a veicolare un messaggio. Quello che fa blog questa roba è l’avere una casa propria sul web, un giardino dove tu sei il bimbo con il pallone.

La mailing list

Uso il termine mailing list e non newsletter con cognizione di causa, perché essi sono spesso utilizzato l’un per l’altro, ma si tratta di due cose differenti.

La mailing list è una collezione di indirizzi email dei lettori che vogliono ricevere comunicazioni da noi in maniera diretta, che vogliono divenire nostri amici di email.

La newsletter è invece una pubblicazione periodica che può essere esclusiva o ripubblicata sul blog.

Con Vivere intenzionalmente ho assunto quest’ultima formula, che è poi quella che sta prendendo piede, almeno al di fuori dell’Italia. Non tutto quello che scrivo nella newsletter finisce sul blog, e questo è il modo di convincere i lettori a iscriversi. Per questo blog ho invece accantonato la newsletter – che in precedenza era una collezione di link curati e commentati – per dedicarmi ad altri progetti, e in attesa di rispolverarla sono tornato a scrivere saltuariamente ai miei lettori.

L’e-commerce

Quando scrivo e-commerce non intendo un sito che vende prodotti. Anzi, intendo proprio quello: un blog che vende prodotti.

Il blog vende innanzitutto articoli che costano il tempo del lettore. Egli è un cliente che paga con il proprio tempo e se lo vede sprecato non torna più. Quando compra un articolo, pretende di tornare a cosa con qualcosa che trovi spazio nella propria vita. Un qualcosa che gli dia da pensare o da agire.

Siccome un blog ha pure dei costi, e per validare il lavoro che uno fa, è cosa buona e giusta creare prodotti da “vendere al lettore” in cambio di carta sonante o almeno della propria email. Questi prodotti possono essere di diverso tipo:

  • libri che approfondiscono i temi del blog;
  • corsi per mettere in pratica quello che viene raccontato nel blog;
  • materiali utili all’attività del lettore, come uno spreadsheet per calcolare le spese del blog;
  • software o prodotti che consentono di fare quello che viene suggerito di fare con il blog;
  • abbonamenti che consentono di ricevere qualcosa in più rispetto a quello che ricevono i lettori del blog, come un accesso speciale a una newsletter o podcast.

I social network

I social network sono il lato oscuro del blog. Essi rappresentano il secondo canale di distribuzione dei contenuti dopo i motori di ricerca, ma a differenza di questi essi non possono essere gestiti all’interno del blog. O meglio si, puoi farlo grazie a strumenti come Coschedule, ma i social in generale richiedono comunque la tua presenza su un altro medium. E, fra “i social”, ci mettiamo pure Medium, ottimo strumento per aumentare la SEO del tuo blog senza venderti l’anima al diavolo.

La principale differenza fra le fonti di lettori del tuo blog è che mentre i motori di ricerca ti portano gente in cerca di soluzioni ai propri problemi o desiderosa di ampliare la propria conoscenza in merito a uno specifico tema, i social network ti portano persone che hai interessato con un post o un titolo interessante, mentre facevano altro, o che hai pagato per raggiungere.

Un blog può e a volte deve avere una pagina Facebook, alla quale i lettori metteranno like per ricevere una notifica dei post che essa pubblica. Questa andrebbe gestita quotidianamente per farla funzionare come dovrebbe, quindi consiglio di averne una solo a chi ha il tempo (e il budget) per gestirla. Un compromesso può essere quello di usare strumenti come Buffer per programmare i post, e ogni tanto fare un salto su Facebook per gestire i commenti.

Twitter e LinkedIn hanno un pubblico loro che possiamo raggiungere con il nostro account personale. Per alcuni temi come moda e food può funzionare bene anche Pinterest. Ai più giovani consiglio di sperimentare Snapchat.

I social servono? Nì. Tolgono tempo al blog, ma consentono di allargarne la base di lettori. In generale, a chi sta lanciando un blog consiglio account personale su Facebook e Twitter, LinkedIn se i temi trattati sono legati al mondo del lavoro o ad attività limitrofe, e poi basta: focus solo sul blog!

L’offline

Incontrare i propri lettori è la parte più bella del blog. Possiamo organizzare webinar con dirette Facebook o Hanghouts o utilizzando piattaforme specifiche, ma a chiunque scriva un blog consiglio di cercare eventi in cui andare a raccontare la propria esperienza e incontrare i propri lettori. O di organizzare meet-up con essi. Personalmente, incontrare i miei lettori — o scoprire che i miei amici mi leggono — è stata la cosa che mi ha dato di più del blogging e per il futuro penso che lo farò sempre più spesso.

Non scrivere un blog

Quello che suggerisco a chiunque voglia scrivere un blog è di non scrivere un blog. Un blog va pensato come una piattaforma in grado di veicolare un messaggio e creare una community. Blogga se sei pronto ad assumerti questa responsabilità.


  1. content management system, software per gestire i contenuti 
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Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.