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Come reagire, quando non sai più come uscirne

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
2 minuti
Come reagire, quando non sai più come uscirne

La cosa più importante quando la mente ti si annebbia come a un pugile nell’angolo, è fare dell’attivita fisica. Proprio come farebbe il pugile. Un bel montante sotto al mento dell’avversario; lo allontani, prendi fiato e speri nella campanella, così da avere un momento di calma per schiarirti le idee.

L’esercizio fisico aiuta il tuo corpo a tirare fuori più energia possibile da quello che hai mangiato. E bruciare le schifezze. Il tuo corpo è progettato per questo.

Migliaia di anni fa i nostri antenati camminavano da 10 a 20 chilometri al giorno. Il loro cervello era abituato a ragionare in movimento. L’attivita fisica aumenta la velocità con cui il sangue scorre nel tuo corpo. Il maggior flusso di sangue stimola la produzione di vasi sanguigni, così il sangue riesce a far meglio quello che deve fare. Vale a dire distribuire vitamine e minerali in giro per il corpo e ripulirlo dalla monnezza che ci trova.

In aggiunta a ciò, quanto ti muovi aumenti la produzione di diversi ormoni fa cui il BDNF, brain-derived neurotrophic factor.

Non mi è chiarissimo cosa significhi, ma questa roba è uno dei più potenti ormoni della crescita. Aiuta a i neuroni a essere belli pimpanti e connessi fra di loro, e stimola la riproduzione delle cellule, come spiega John Medina in Il cervello. Istruzioni per l’uso.

Quando ho problemi a cui non riesco a trovare soluzione, di solito vado a correre. Non è facile in questo momento della mia vita, con una bimba piccola e un sacco di lavoro, ma quando riesco a farlo le idee mi si schiariscono in fretta. Il modo per trarne il massimo beneficio è correre al parco prima di iniziare la giornata, quando il tuo cervello è fresco e stimolato dalle associazioni su cui il tuo subconscio ha lavorato durante la notte.

Propedeutici al successo di questa corsa sono:
– la lettura di un romanzo la sera prima, così da distrarre e rilassare il cervello;
lasciare pronti vestiti e scarpe prima di andare a letto, per abituare il nostro corpo ad accettare la sfida di uscire al freddo con il sole ancora appisolato e macinare qualche chilometro.

Che tu corra o cammini non fa una grandissima differenza. Cioè, la fa, ma c’è molta più differenza fra camminare beato fra i pini marittimi del parco e continuare a prendere cazzotti fino a quando non finisci al tappeto.

Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.