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Come mettere in pratica quello che leggi

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
3 minuti
Come mettere in pratica quello che leggi

Il 25 per cento dei buoni propositi di inizio anno sono già svaniti. Un altro 10 per cento se ne andrà fra poco. E del resto ci dimenticheremo prima della fine dell’anno. È così tutti gli anni. Il problema è che la forza di volontà degrada col tempo e lo sforzo necessario per rimanere concentrati sulle decisioni assunte è sempre maggiore.

Mettere in pratica quello che leggi nei miei articoli è la cosa più difficile che io abbia mai fatto. Per fortuna negli anni ho sviluppato un sistema che mi aiuta a trasformare i buoni propositi in pratiche quotidiane.

Come te, come tanti, anche io leggo continuamente articoli e libri che promettono di migliorare il modo in cui viviamo. Per tirarne fuori qualcosa che funzioni per me e iniziare ad agire nella mia vita devo prima però elaborare quello che ho appreso. Altrimenti il mattino dopo me ne sono già dimenticato. Ecco i tre life hack che ho sviluppato per rendere questo processo più semplice.

La domanda

Il primo consiste nel domandarmi che valore è insito in quello che ho letto. Non quale valore contenga in assoluto, ma quale valore quel determinato messaggio abbia per me. Così facile? Sì, perché questo scatena un meccanismo che induce a trovare nel quotidiano delle magagne il dove, come e quando una determinata nozione si trasforma in pratica. E così, una volta che ci ritroviamo in quel dove, come e quando, eccola che ci ritorna, quella cosa lì che abbiamo letto e che volevamo implementare nella nostra vita, ma quasi ce ne eravamo dimenticati.

Purtroppo, spesso, la prima volta non ci accorgiamo che questo accade, ma ce ne rendiamo conto subito dopo. Ah, ecco, avrei dovuto fare così. Poco male: è questo il percorso per prendere coscienza di quello che abbiamo deciso di introdurre nella nostra vita e piantarcelo dentro a forza, piano piano. La prossima volta ci verrà in mente prima.

Gli appunti

La seconda cosa che ho imparato a fare è prendere appunti. Scrivere nel mio diario, in un quaderno delle cose da fare, o in un’app un appunto che mi ricordi di quello che ho letto. Riassumerne in poche parole il messaggio chiave. E aggiungere indicazioni per ricordarmi come introdurre questa cosa nella mia vita.

La chiacchierata

Il terzo hack consiste nel parlarne con qualcuno. Al lavoro, a casa, al telefono, non importa. Identificare qualcuno a cui raccontare quello che mi ha così colpito da volerlo mettere in pratica. In questo modo il mio cervello metabolizza questa cosa e la metta da parte, pronto a ripropormela. Spesso, è solo dopo averne discusso con qualcuno che riesco a trovare applicazione pratica di quelle cose che ho metabolizzato.

Partire in piccolo

Uno dei motivi principali per cui la gente si ritrova a febbraio con la maggior parte delle buone intenzioni per l’anno nuovo che sono già svanite è che tutti tendiamo a fare le cose in grande quando ancora non siamo altro che aspiranti principianti. Per carità, è importante fare grandi progetti, avere ambizioni, ma per arrivare da qualche parte la cosa più importante da fare è alzare il sedere dalla sedia è mettersi in marcia. Partire a piedi scalzi. Scegliere una piccola cosa e cominciare da quella. Iniziare con una cosa che sia così “facile” da fare che non possiamo tirarci indietro, come meditare un minuto al giorno, bere un bicchiere d’acqua appena svegli o camminare dieci minuti alla settimana.

Come mettere in pratica quello che hai letto? Chiediti in che modo il messaggio di questo articolo può trovare applicazione nella tua vita, fatti un appunto e parlane con qualcuno. Poi fai un passo nella direzione che hai scelto, senza stare ad aspettare. Un passo che sia così semplice da compiere che proprio tu non possa non riuscire a farlo. E ti ritroverai già in moto verso la realizzazione di uno di quegli obiettivi che di solito a Pasqua ti sei già dimenticato.

Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.