Ingegneria della coscienza: come fare l'upgrade di hardware e software della tua mente
La nostra mente è un computer che se non te ne prendi cura… Hai presente quando diventa lento e si impalla ogni due per tre? Questo è il peggio che ti può capitare, alla lunga, ma nell’immediato ci sono altre conseguenze a cui vai incontro se non aggiorni regolarmente l’hardware e il software con cui vivi.
L’ingegneria della coscienza
La mente è l’insieme di hardware e software che usi per vivere.
L’hardware è composto dai nostri modelli della realtà, sociali, economici e politici, vale a dire i nostri valori. Questi sono gli strumenti che il nostro software utilizza per condurre questo lavoro che è la vita.
Il software è composto dal nostro sistema operativo per la vita e dalle app per vivere. Quasi la metà di queste sono abitudini radicate, a volte cresciute senza che ce ne accorgessimo.
Vishen Lakhiani in The code of the extraordinary mind offre un ottimo esempio. Che ne pensi del mangiare gli animali? Se lo consideri un male, allora le tue abitudini alimentari saranno allineate con quelle dei vegetariani. Viceversa, viva le braciole di maiale!
Il nostro vivere in sostanza è una diretta conseguenza di come la nostra mente ragiona a partire dai valori che abbiamo definito. Ora, siccome il mondo in cui viviamo cambia ogni giorno, se non ci aggiorniamo costantemente rischiamo di non funzionare più come dovremmo.
Dunque, come si fa l’upgrade della propria mente? Lakhiani definisce questo processo consciousness engineering, ingegneria della coscienza.
Come aggiornare le abitudini
Chiaramente, è più facile sostituire un’app che un computer. Per aggiornare il nostro software è necessario passare attraverso un processo in tre fasi:
- Scoperta, che avviene predisponendoci alla contaminazione, chiedendo per esempio al collega che non sopporti qual è l’ultimo libro che ha letto, aprendo la sezione Browse di Instapaper o leggendo la newsletter di Medium.
- Aggiornamento, ossia sperimentando nuove abitudini e testando cose che ci hanno sempre affascinato, ma che non abbiamo mai praticato, ed è esattamente così che io ho iniziato a meditare.
- Misurazione di quanto efficace sia il sistema operativo che stai usando, identificando un parametro che diventi indice del suo funzionamento; io per esempio metto una crocetta sul calendario ogni giorno che scrivo 500 parole o più per far crescere questo blog.
Aggiornamento “professionale”
Per quanto riguarda i modelli della realtà, è necessario ogni tanto valutare modelli diversi per essere certi che con il passare del tempo essi non siano divenuti validi anche per noi.
Per esempio, forse non hai mai preso in considerazione di diventare vegetariano perché non ti sei mai chiesto per quale motivo persone come te rifiutino per scelta di cibarsi di altri esseri viventi. Ora, sei sempre convinto che sia bene sfamarti delle carni di bestie allevate per diventare porchetta o filetto? A questo giro non ho cambiato idea, ma un dubbio si è instillato nella mia testa.
Un altro modo di aggiornare il nostro hardware è chiedere apertamente agli altri cosa vedono in noi. Tante volte infatti è difficile credere di essere diversi da quello davanti a cui ci laviamo i denti, e ancora più complicato è accettare che gli altri dicano ciò che vogliamo sentirci dire. E però, domandare a un amico o un collega “tu cosa vedi in me?”, o ingaggiarlo in discussioni che lo portino a esprimere un parere schietto su di noi, è un ottimo modo per capire se siamo davvero quello che siamo o se “fuori” di noi siamo rimasti indietro e occorre aggiornarci.
Siccome l’hardware invecchia nel tempo, ogni due anni o giù di lì è bene rimettere in discussione i propri modelli. Così ho fatto io nel 2010 quando ho realizzato che per me il giornalismo non era chiuso in una redazione, ma libero a caccia di storie, stracciando di conseguenza un contratto a tempo indeterminato per l’avventura da freelance. Nel 2012 e nel 2014 ho confermato questa posizione, e presto probabilmente la rimetterò in discussione per capire se nel frattempo il mio hardware è divenuto vecchio o è ancora buono.
La formula della felicità
Questo processo di aggiornamento di valori e abitudini è il percorso da seguire per sfruttare nella vita e nel lavoro i vantaggi della felicità descritti nei suoi studi da Shawn Achor.
Spesso consideriamo la felicità un punto di arrivo, mentre essa fa parte del percorso.
Raggiungere la felicità tutti i giorni è possibile solo rendendoci conto che essa non è una conseguenza del nostro agire o di quello di altri, ma uno stato determinato dal livello di aggiornamento della nostra mente e di quanto le nostre azioni sono allineate con i nostri valori.