L'iPad per scrivere

Questo testo è particolarmente lungo. Puoi leggerlo quindi anche su iPhone o iPad con la versione ePub o sul tuo Kindle con la versione Kindle.

Se scrivi, che tu sia giornalista, blogger o autore di libri, in quanto scrittore hai bisogno di una macchina per scrivere. L’iPad rappresenta oggi la miglior scelta che tu possa compiere. Esso assolve tutte le funzioni che la macchina per scrivere aveva un tempo, e inoltre supporta tutte le necessità di uno scrittore moderno, dalla lavorazione dell’idea alla pubblicazione e promozione dei propri testi.

Scrivere con l’iPad

Quando scrivi con la macchina per scrivere, precipiti in uno stato di trance non appena cominci a battere le dita sulla tastiera. Il rumore dei tasti, quello del piombo battuto sul nastro dell’inchiostro e sulla carta, la campanella che suona quando mancano cinque caratteri alla fine del rigo, il rullo riportato a capo, e lo sguardo fisso sul punto in cui stai scrivendo sono gli elementi che generano quello stato che il professor Mihaly Csikszentmihalyi ha definito flow, in cui sei così assorto da quello che stai facendo al punto di perdere la coscienza del tempo che passa.

I vantaggi di scrivere con l’iPad

Con l’iPad è la stessa cosa. Il merito è in parte del prodotto fisico e in parte del software a disposizione:

  • sull’iPad infatti puoi avere aperte al massimo due app contemporaneamente1, e questa limitazione ti preclude l’inganno del multitasking, cosa da cui ogni autore dovrebbe rifuggire, ma al tempo stesso consente a chi scrive di tenere aperti i propri appunti o la scaletta da seguire a fianco al file su cui sta lavorando;
  • anche se in precedenza hai aperto decine di app, l’iPad non rallenta le proprie prestazioni, e rimuove dalla tua attenzione qualsiasi elemento di distrazione;
  • puoi ancora passare da un’app a un’altra con Command + Tab o swipe a quattro dita, ma poi per interagire con la nuova app è probabile che tu debba allungarti verso lo schermo dell’iPad per toccarlo e questo – siccome siamo tutti pigri – ti induce a restare nell’app in cui stai scrivendo, rimandando a più tardi il controllo dei link o di un appunto che ci eravamo presi2;
  • con un tap puoi attivare il do not disturb e bloccare qualunque notifica senza passare dalle impostazioni, oppure puoi passare da qui per creare il tuo ambiente di lavoro perfetto, scegliendo quali notifiche vuoi ricevere e quali no;
  • l’assenza di un mouse ha favorito l’adozione da parte degli sviluppatori del Markdown come linguaggio delle proprie app, consentendo a chi scrive di editare i propri testi senza mai levare le mani dalla tastiera, e questo è un bene perché quando prendi in mano il mouse hai smesso di scrivere;
  • oggi sull’App Store troviamo app di altissima qualità una volta disponibili solo su Mac. Oltre al fatto che costano molto di meno, nella maggior parte dei casi una volta acquistate funzionano anche su iPhone, e questo consente di gestire in totale mobilità i propri progetti.

App per scrivere con l’iPad

L’unica app che consente di riprodurre anche il suono della macchina per scrivere è Hanx Writer, ma non è un’app che consiglierei a chi volesse usare l’iPad per scrivere. Mi piacerebbe avere questa opzione anche in altre app, ma nessun altro ci ha pensato.

In compenso, ci sono app per favorire la concentrazione generando il rumore di sottofondo tipico dei caffè o un’adeguata musica neurale come Coffitivity o Brain.fm. Oppure puoi comprare un album su iTunes – o l’abbonamento a Apple Music o Spotify – e mettere sempre quello quando scrivi, senza doverti preoccupare di aprire l’app mentre lo fai, semplicemente gestendo la musica dal control panel o dai comandi integrati in alcune tastiere Bluetooth3.

Il software di terze parti gioca un ruolo importante per chi sceglie l’iPad per scrivere. App come Ulysses o Scrivener offrono all’autore tutto quanto ha bisogno per raccogliere appunti e spunti e comporre il proprio testo, oppure è sempre possibile optare per diverse app ognuna per uno scopo preciso, e penso a software come IA Writer per chi vuole avere un ambiente distraction free corredato da uno strumento di analisi sintattica o Bear, Evernote o Note di Apple per chi è solito mettere da parte parecchi appunti, o ancora ad app come Mindnode, MindMeister o iThoughts per creare mappe mentali.

Scorciatoie

L’assenza del mouse ha portato gli sviluppatori indipendenti prima e Apple poi a implementare scorciatoie da tastiera che una volta mandate a memoria semplificano dannatamente la vita sull’iPad e consentono di velocizzare il lavoro di editing così come quello diverso dalla scrittura vera e propria, come per esempio la creazione di ebook o la pubblicazione online.

Nell’iPad esistono essenzialmente due tipi di keyboard shortcut: quelli della tastiera software integrata, che variano da app ad app, sono personalizzabili (anche se non sempre), consentono principalmente di editare i testi, e restano visibili anche se si utilizza una tastiera Bluetooth; e quelli per tastiera esterna, facilmente consultabili tenendo premuto il tasto Command, che funzionano esattamente come quelli del Mac.

Il risultato è che raramente siamo costretti a togliere le mani dalla tastiera e questo, oltre a velocizzare il lavoro, favorisce la concentrazione su quello che stiamo scrivendo.

Prendere appunti

Di default, l’iPad offre un’app che si chiama Note per gestire i propri appunti. Quest’app è recentemente evoluta al punto da essere oggi ottima per catturare le proprie idee e organizzarle, magari mettendo nella stessa cartella appunti, foto e link salvati direttamente da Safari. Quello però che non fa benissimo è la gestione della dettatura, che a volte è utile specie se non ti trovi seduto alla scrivania. In soccorso ci viene Drafts, che con un tap dallo schermo dei widget consente di iniziare la dettatura con Siri senza interruzioni fino a quando lo decidiamo noi.

Se Note va bene per tutti, va detto che non è un’app con funzioni avanzate, e che gli appunti presi a mano diventano un jpg, a differenza di quello che avviene in app di terze parti.

Chi ama integrare file audio con note scritte a mano e / o digitate dalla tastiera, troverà supporto in app come Notability. In alternativa, se le note audio non sono un’esigenza, GoodNotes offre una funzione che trovo fenomenale: la ricerca fra i propri appunti scritti a mano.

Gestire i propri progetti

Anche in questo caso abbiamo tutto l’occorrente, anche se alcune web app come CoSchedule non hanno rilasciato una versione per iOS. Ci possiamo quindi affidare ad app come Trello o Asana per creare il nostro calendario editoriale, o software più sofisticati come Todoist, 2Do, OmniFocus o Things per gestire i nostri progetti.

Usabilità

I principali vantaggi dell’iPad sono la sua portabilità e versatilità.

L’iPad è il computer più leggero che tu possa scegliere. Prendiamo il caso “peggiore”: l’iPad Pro 12.9″ (723 grammi) con Smart Keyboard arriva a pesare 1,059 Kg, poco più di un MacBook 12″ (che pesa 0,9 Kg), che però la tastiera se la tiene attaccata e ha ancora un processo per mobile, mentre un MacBook Air pesa 1,35 Kg e un MacBook Pro 1,37 Kg. Nessun Mac però ti consente di usare lo stesso sistema operativo e le stesse app sull’iPhone.

E qui viene il bello: non hai davvero bisogno di portarti appresso l’iPad quando puoi creare o editare un testo sull’iPhone, dettare una nota, pubblicare o rileggere un articolo o inviare un documento o una newsletter. Con le stesse app che usi sull’iPad puoi svolgere semplici operazioni sul tuo iPhone, e nel caso più estremo in cui tu decida di viaggiare senza l’iPad, salvo poi ritrovarti nottetempo con la soluzione che sblocca il tuo romanzo, puoi attaccare una tastiera Bluetooth al tuo iPhone e buttare giù l’idea che riprenderai sul tuo iPad senza doverti preoccupare di salvare, sincronizzare o spostare i documenti creati. Allo stesso modo, se una scritta su un muro ti ispira, o scatti una foto a un oggetto per includerlo nel tuo prossimo articolo o libro, questa è automaticamente a tua disposizione sull’iPad. Puoi sempre fare la foto con l’iPad, anche se non lo trovo pratico, salvo alcuni casi come per esempio a una presentazione pubblica durante la quale stai prendendo appunti e ti basta alzare l’iPad per scattare una foto.

L’estrema durata della batteria4 dell’iPad ti consente di scrivere per un’intera giornata senza bisogno di trovare una presa a cui connetterlo. E se sei in viaggio o a un evento, puoi portarti appresso una batteria portatile per ricaricare sia l’iPad che l’iPhone.

Senza tastiera

Quando devi organizzare i tuoi progetti o elaborare gli appunti che hai preso, l’iPad ti consente di eliminare la tastiera e interagire fisicamente con i tuoi contenuti. Questo tipo di relazione aumenta notevolmente la concentrazione e la capacità di riflessione, più o meno come fanno un pezzo di carta e una penna. Che però, a mio avviso, restano lo strumento da affiancare a un iPad per ogni tipo di scrittore.

Eliminare la tastiera offre inoltre indubbi vantaggi:

  • puoi mettere l’iPad sul tavolo per vedere dei video;
    puoi utilizzare l’iPad per leggere libri acquistati sul Kindle o su iBooks, oppure gli articoli salvati in Instapaper (e con questo puoi pure farteli leggere da Siri mentre per esempio metti in ordine la tua scrivania);
  • puoi creare immagini o disegnare con l’Apple Pencil o uno stylus, o editare foto che hai scattato per inserirle in un articolo;
  • puoi interagire manualmente con le tue mappe mentali o i tuoi block notes digitali;
  • puoi compiere ricerche sul web e salvare quello che trovi in un’app in cui rivedere e gestire i tuoi appunti;
  • puoi creare mappe mentali utilizzando l’Apple Pencil o uno stylus.

Automatismi

Per stimolare la creatività è necessario ingabbiare la mente e questo è quello che Apple è riuscita a fare – non so quanto volontariamente – chiudendo in buona parte il proprio sistema operativo. Forse proprio grazie a questa chiusura alcuni sviluppatori sono riusciti a creare app che fanno tutto loro, quello di cui hai bisogno.

È il caso di Workflow, sviluppata fra gli altri da un ex jailbreaker, e recentemente acquisita da Apple stessa. Nei limiti del possibile – e a volte al di là dell’immaginazione dei più – Workflow consente di combinare funzioni del sistema e delle app stesse per creare processi del tutto automatizzati, disponibili all’interno dello share sheet così come nei widget, sotto forma di app e pure sull’Apple Watch.

Alcuni esempi di come uno scrittore può usare Workflow:

  • farsi leggere un testo di un articolo in Safari, o semplicemente a partire da un link;
  • estrarre da un link il testo di un articolo e i dettagli relativi a titolo e autore per archiviarlo, oppure per creare un linkpost a partire da un testo selezionato;
  • pubblicare su WordPress un articolo utilizzando tutte quelle funzioni che né l’app di WordPress né la stragrande maggioranza delle altre app mettono a disposizione, come l’assegnazione di custom field o immagini in evidenza.

Altre app molto ben fatte e che – con un po’ di basi di programmazione – possono essere piegate completamente alle proprie esigenze sono Editorial e 1Writer. Esse infatti permettono di creare regole – o importarle da buoni database – per editare il testo e automatizzare per esempio l’inserimento di link con il formato Markdown o di note a piè di pagina. Entrambe sono dotate di un browser interno che può essere coinvolto in queste azioni.

C’è poi lo share sheet, anche se non è propriamente un sistema di automazione, ma è quanto di più utile Apple abbia sviluppato per semplificare la vita agli utenti di iOS. Con un semplice tap sull’icona con il quadrato e la freccia è infatti possibile accedere a un menù che consente di:

  • inviare il documento selezionato tramite Air Drop a un altro dispositivo Apple;
  • inviare il documento selezionato a un’altra app, o crearne una copia all’interno di essa;
  • compiere specifiche azioni offerte da altre app sul documento desiderato.

Qualche esempio di quello che faccio più spesso io: salvare un articolo in una specifica cartella di Instapaper, salvare un link in Note, creare un testo per un linkpost in Ulysses (via Workflow), salvare una fattura su Dropbox assegnandole un nome, inviarmi un link per email con un tap se si tratta di cose da vedere sul Mac, aggiungere un articolo a Buffer o creare un task in Omnifocus, o ancora salvare una copia del link o di una foto in Copied, un’app estremamente utile per gestire la memoria dei propri appunti e creare per esempio liste di link ai propri articoli per programmare la condivisione sui social o inserirli in un nuovo scritto.

Modalità serale e notturna

iOS mette a disposizione dei propri utenti una funzione che va incontro alle esigenze di chi scrive spesso di sera o di notte: il night shift. Esso può essere programmato manualmente o regolato secondo l’orario di alba e tramonto del posto dove ci troviamo, e trasforma le normali emissioni azzurre dello schermo in emissioni arancioni, così da stancare meno l’occhio e non danneggiare il nostro successivo riposo.

In aggiunta, le migliori applicazioni per scrivere hanno una modalità chiamata dark mode o night mode o un tema scuro che consente di scrivere in bianco su sfondo nero, utilissimo per quando scrivi in ambienti bui.

Editare le immagini

Per includere un’immagine nel tuo articolo o nel tuo libro, di solito hai due esigenze: trovare l’immagine e modificarla.

Nel primo caso le app che consentono di trovare immagini gratuite scarseggiano, ma Pexels ha un’ottima web app che può essere usata per questa necessità. Peccato davvero non ci sia (ancora?) una versione iOS di Zooomy. Per chi è disposto a spendere per immagini di qualità c’è sempre la soluzione di Getty Images o iStock, queste sì disponibili sotto forma di app.

Per modificare foto e immagini ci sono decine di app. Le mie preferite sono Pixelmator e Filterstorm Neue. Entrambi sono dei Photoshop semplificati che consentono di modificare le immagini e ognuno dei due offre soluzioni uniche:

  • Pixelmator consente di creare un’immagine da zero, disegnandola o utilizzando elementi esistenti;
  • Filterstorm Neue consente di creare processi automatizzati (come per esempio ridimensionare una foto e trasformarla in bianco e nero) che si possono concludere con l’upload della foto sul server del nostro sito, da cui poi prendere il link da inserire nel nostro testo.

Office c’è (se proprio ti serve)

Non uso applicazioni di Microsoft in quanto le alternative proposte da Apple – e gratuite per chi ha acquistato un nuovo iPad da qualche anno a questa parte – sono più semplici da usare e più che valide. A volte però tocca far ricorso alle app di Microsoft Office per gestire file ricevuti da altri. E in quel caso esse funzionano più che bene su iPad.

Gestione dei social media

Hootsuite, Mention e Buffer sono tutti disponibili su iOS e offrono la stessa interfaccia su iPhone e iPad. A chi scrive non servirà di più, se non un’app come Linky che semplifica la vita quando si tratta di condividere un link.

Pubblicazione

Diverse app come IA Writer o Ulysses consentono di pubblicare su Medium o WordPress, e inoltre sono in grado di generare ePub per iBooks o file HTML / Word / RTF / TXT da caricare poi sul proprio account Amazon per diffonderlo tramite Kindle.

Aspetti tecnici

Laptop e desktop

Il rapporto fra iPad e laptop oggi è simile a quello che una volta c’era fra laptop e desktop. Con la differenza che l’iPad ha una serie di vantaggi tecnici in più.

Ecco una lista di aspetti tecnici per cui uno scrittore amerà l’iPad:

  • La durata della batteria consente di scrivere una giornata intera senza mai doversi attaccare alla corrente.
  • È possibile scrivere con la tastiera software o quella hardware a seconda delle esigenze e del tipo di testo che dobbiamo scrivere, per esempio gestendo i social con la tastiera software comodamente seduti sul divano e scrivendo al nostro tavolo con la tastiera hardware.
  • È possibile “sopraelevare” l’iPad rispetto alla tastiera, trasformandolo così facilmente in uno standing desk, perché è possibile separare tastiera e iPad5 e appoggiarli su ripiani a livelli diversi.
  • Chi è spesso in viaggio e non ha un router portatile trarrà vantaggio dai modelli 4G / LTE che consentono di avere sempre a disposizione una connessione a Internet.
  • Il costo di un’iPad è molto variabile, ma una configurazione top con iPad Pro 12,9″ 128GB, Smart Keyboard e Apple Pencil costa “solo” 1307 euro, mentre il modello base del MacBook costa 1499 euro e un MacBook Air parte da 1.179 euro, ma non ha il display Retina e con il Mac non puoi usare l’Apple Pencil.
  • Le app di “qualità desktop” per iOS costano la metà di quelle per Mac, in genere, anche se non sempre è così, e però di solito funzionano anche su iPhone.
  • Apple offre con iCloud un sistema di backup no brain. Abilitando iCloud nelle app che usiamo per scrivere avremo a disposizione un backup automatico dei nostri testi senza la minima fatica. Inoltre, iCloud ci permette di backuppare il nostro iPad così da ripristinarlo paro paro in caso di perdita o se dovessimo avere la necessità di un secondo iPad.
  • Sia iCloud Drive che Dropbox offrono un sistema di gestione dei file moderno, e in un certo senso sono complementari: da una parte iCloud Drive salva nelle proprie cartelle i file creati dall’utente in ogni applicazione, mentre dall’altra Dropbox rappresenta un ottimo strumento per l’archivio dei documenti, e può essere utilizzato per utilizzare gli stessi file in più app, comprese quelle che non consentono di aprire un file senza crearne una copia. Sia Dropbox che iCloud consentono di sincronizzare anche le impostazioni delle app.
  • L’iPad è sempre pronto all’uso: ti basta aprilo, non devi neppure accenderlo, e non devi (quasi mai) preoccuparti di salvare quello che stavi facendo, perché come l’hai lasciato così lo ritrovi, anche se nel frattempo dovesse essere finita la batteria.
  • Anche se hai mille app aperte non hai problemi di rallentamento e ogni app è sempre disponibile.
  • Il display Retina rende confortevole la vista e bellissime immagini e video, cosa che il MacBook Air non ha e che nel MacBook ti costa il 50 per cento in più (e ancora non hai un Mac con un processore da desktop, ma da mobile, con quello che ne consegue).
  • Attraverso app come Drafts puoi sfruttare Siri per prendere appunti o scrivere passaggi dei tuoi testi senza che l’assistente virtuale si interrompa6.

Conclusioni

Scegliere un iPad per un business o un’attività legata alla scrittura non solo è oggi possibile, ma anzi addirittura consigliabile. E però non è (ancora) che con l’iPad ci puoi fare proprio tutto quello che vuoi.

Per esempio, l’editing delle immagini ha ancora qualche limite, così come la gestione dei siti web o la scrittura di codice non è ancora top, qualche web app funziona ancora maluccio e richiede l’uso di app di terze parti (leggi iCab) per fare quello che sei abituato a fare su un laptop, WordPress su Safari non funziona benissimo, e l’app potrebbe essere migliorata, e per stampare hai bisogno di una stampante wireless, ma questi non sono limiti, sono il naturale trade off di qualcosa che non è ancora buono per tutto, ma che per chi scrive è già il non plus ultra.

“Scegliere un iPad Pro significa scegliere una piattaforma che sa molto molto di futuro – un dispositivo che ha ancora da essere completamente realizzato ed è lontano dall’essere un prodotto maturo” – Ben Brooks

L’iPad richiede di cambiare città. Ti devi abituare a nuovi ritmi, prendere nuovi punti di riferimento, imparare nuove abitudini. L’iPad richiede proprio di pensare in modo diverso. È una forma di computing differente da quella con cui siamo cresciuti, ma questo non significa che sia peggio. Anzi, per chi scrive di mestiere l’iPad, con il suo sistema operativo iOS, rappresenta una scelta migliorativa rispetto al Mac o a Windows, non fosse altro per la semplicità con cui consente di interagire con le applicazioni. E questo è un merito che va ascritto solo in parte ad Apple, perché sono gli sviluppatori indipendenti ad aver reso l’iPad la nuova macchina per scrivere.

E per pensare. Per sua intrinseca natura, l’iPad – proprio come la macchina per scrivere – rallenta ogni processo della scrittura, offrendoti un modo diverso di interagire con i tuoi contenuti e i tuoi pensieri, e soprattutto coinvolgendoti completamente con il tuo testo. Unisce la possibilità di prendere appunti con quella di organizzare i propri pensieri tramite mappe mentali. E ti consente di scrivere al ritmo che più ti è consono, rallentando per leggere – o ascoltare – quello che hai scritto.

E mentre fa tutto questo, è anche un computer in grado di soddisfare la maggior parte delle tue esigenze, ma non è il computer per lavorare. È una macchina per scrivere adatta all’epoca in cui viviamo.


  1. Per la verità, utilizzando alcune app puoi riuscire ad avere contemporaneamente aperte un’app e due web app. 
  2. App come Ulysses, che consentono di lasciare appunti all’interno del testo, sono in questo fondamentali. 
  3. Trovo assurdo che Apple non li abbia aggiunti nella Smart Keyboard dell’iPad Pro. 
  4. Fino a 10 ore di navigazione in Wi‑Fi, riproduzione video o riproduzione audio, fino a 9 ore di navigazione web su rete cellulare. 
  5. Non è il caso però della Smart Keyboard, che per funzionare ha la necessità di essere attaccata all’iPad. È però possibile utilizzare una tastiera Bluetooth con l’iPad Pro tenendoli a distanza per una sessione di scrittura in piedi o per tenere l’iPad sopraelevato. 
  6. Anche se sei più veloce nello scrivere con la tastiera, alle volte può essere utile dettare un testo.