Nano Nano Capitano
Mork chiama Orson. Rispondi Orson.
Se n’è andata una delle persone che mi ha regalato più felicità negli anni dell’infanzia. Una persona che con la propria interpretazione del professore di inglese John Keating mi ha saputo trasmettere la gioia di scrivere poesia.
Non compongo più versi dal 2002. Praticamente da quando ho iniziato a scrivere articoli per i giornali. Né ho mai più pubblicato o diffuso qualcosa che avessi scritto prima.
Mi ricordo questa.
ENCICLOPEDIA NOTTURNA (?)
Incauto errare notturno; pillole di incertezza
alla ricerca di un sonno che non sovviene
sul lastrico (SOLITUDINE) di un pelago cupo
spennellato di onde dai pallidi riflessi.
Svestita, la luna, verso lidi sabbiosi rigetta
timidi bagliori di vane speranze. Un propedeutico
rivolgersi strugge, di interrogativi lacunosi:
ipnotica melodia di un flauto traverso.
Questa poesia fu pubblicata su Lo Scarabeo alla fine degli anni Novanta. Lo Scarabeo era una “rivista letteraria” che avevo co-fondato con alcuni amici e amiche. Giovani poeti senza speranze (Internet non dimenticata, vero Google?). Una bellissima esperienza.
Arrivederci Capitano.
Passo e chiudo.