Prima di pubblicare

Prima di pubblicare un articolo o di mandarlo al giornale a cui l’ho venduto ho sempre un po’ di timore. Non pensare a refusi, passaggi che non si comprendono, informazioni mancanti… stupidaggini. Ecco, le chiamerei così. Perché non è questo quello che conta. Ci sono però tre domande che ho imparato a farmi prima di cliccare pubblica: questo articolo sarebbe ok se fosse il primo, l’ultimo o l’unico articolo che scriverai?

Il primo post

Il primo post di un blog è di solito quello in cui esprimi la tua urgenza di comunicare con gli altri, il motivo per cui lo fai. È lo strumento con cui cerchi di fare la miglior impressione possibile per convincere la gente a leggerti.

Ogni volta che scrivi un articolo dovresti domandarti se è come il primo: incarna i tuoi valori? Dà a chi lo legge un motivo per seguirti?

L’ultimo post

Non so se ti sia mai capitato di scrivere l’ultimo post di un blog. A me un paio di volte. È il post in cui ti congedi dai tuoi lettori, in cui ti guardi indietro e ragioni di quello che hai pubblicato, pensi a quarto quello che hai imparato e agli errori che hai commesso. E, sempre con le tue parole, provi a definire il messaggio che vuoi lasciare a chi ti ha letto, riassumi in poche parole il significato di tutti quegli articoli lì che hai pubblicato nei mesi precedenti.

Ogni volta che scrivi un post dovresti chiederti se lascia ai tuoi lettori un messaggio da ricordare.

L’unico post

E poi ci sono cose che scrivi una volta sola, da qualche parte, perché no, tu un blog non lo scriverai mai, ma quella volta lì c’avevi voglia di raccontarla ai tuoi amici, quella storia, quell’idea, quella riflessione, e allora l’hai scritta su Facebook perché che non sapevi dove altro farlo e ti sembrava l’ideale per condividerla con i tuoi amici, oppure hai aperto un blog su una piattaforma gratuita e l’hai lasciato lì, o l’hai scritto da qualche altra parte e l’hai linkato su Twitter. E se invece… se invece un blog potesse avere solo un post?

Se scrivere un blog fosse tutto lì, nello scrivere in articolo e pubblicarlo sotto al tuo nome o sotto un bel titolo, cosa ci scriveresti in quell’unico post? È quello l’argomento che affronteresti se quello fosse l’unico articolo a tema di un blog monouso?

Ogni volta che scrivi un post dovresti chiederti se quello fosse l’unico se vale la pena scriverci quello che ci stai scrivendo dentro al posto di qualcosa d’altro. Fra tutt’e le cose che puoi scrivere ce n’è sempre una più importante, una più tua, una che tu vuoi davvero scrivere.

Questo post

Lo spunto per questo articolo me l’ha dato un prete che non conosco che diceva la messa nella parrocchia dei miei genitori la scorsa domenica. Lui parlava delle relazioni con le persone che incontriamo tutti i giorni, ma la cosa mi è rimasta dentro, e come faccio di solito ho pensato a come applicarla nella mia vita. E mi sonno venuti in mente spunti su cui avevo riflettuto in precedenza. E mi pareva che funzionasse. Perché rispondendo a queste tre domande prima di pubblicare un articolo facciamo crescere il valore del nostro blog per chi lo legge, e separiamo i lettori interessati davvero da quelli una botta e via.

Quando scrivi un articolo, prima di cliccare il bottone pubblica, l’unica cosa di cui ti devi preoccupare è se quel post veicola i tuoi valori, racchiude il tuo messaggio, e se è così originale da essere unico come te.