Perché meditare è importante per vivere intenzionalmente
La meditazione ha avuto un ruolo importante nell’aiutarmi a coltivare la mia passione per la scrittura e a iniziare a pubblicare questo blog su come vivere intenzionalmente. Alla domanda che in molti mi hanno posto, “Perché meditare?”, la risposta è stata sempre duplice: dalla pratica derivano svariati effetti benefici su corpo e mente, e questo è scientificamente provato; io ci ho trovato una maggior consapevolezza di me stesso e una più chiara visione sui miei progetti.
Meditare mi ha portato a mettere un po’ d’ordine, eliminare i pensieri superflui o rimandarli a quando ci sarà tempo – se mai ci sarà, visto che non ho tempo è un’infame bugia – e fare spazio per me, dando ascolto alla mia vita per riconoscere quella vocazione di cui parla Jeff Goins in The Art of Work. E finalmente a dedicarmi a un progetto mio, personale, che mi gratifica non nei risultati, ma lungo il percorso.
Negli ultimi quindici anni la scienza si è occupata molto di questa disciplina, dimostrando che questo tipo di attività ha effetti strutturali sul cervello, come ha riportato fra gli altri Paola Porciello in un articolo sul Fatto Quotidiano. Effetti benefici che hanno un risvolto sulla salute psico-fisica e che ho voluto provare – e ho provato – di persona prima di iniziare a raccontare la mia esperienza con la meditazione.
Cos’è la meditazione
La via del fare è l’essere.
Lao Tzu
Io sono la persona meno adatta a spiegare cosa sia la meditazione. Per questo ho pensato di farlo con una metafora che ho sentito più volte.
La tua mente è come un fazzoletto bianco. Essa ha a che fare quotidianamente con i tuoi sensi, i quali la riempiono con tanti pensieri diversi. Un fazzoletto sporco non è più in grado di continuare a svolgere il proprio compito. La meditazione è quel processo attraverso il quale il fazzoletto torna candido.
Perché meditare
Prima ancora di rendermi conto che meditare mi stava facendo bene, mi sono sorpreso di quello che stava accadendo dentro di me, praticando giorno dopo giorno.
Il primo profondo impatto è stato creare un’abitudine di ritagliare tutte le mattine un momento per me. Per avere cura di me. Attivare la mia mente per progettare il mio futuro e insegnarle a non dare ascolto ai mille pensieri che vorrebbero consumare inutilmente il mio tempo.
Secondo gli studi di Daniel Gilbert, ricercatore di Harvard specializzato nella “felicità”, una mente che divaga è una delle principali cause di infelicità. Le sue ricerche hanno mostrato che in media spendiamo il 46,9 per cento del nostro tempo svegli in pensieri sconnessi dall’attività a cui ci stiamo dedicando.
Praticamente, prestiamo più attenzione a quello che avviene fuori di noi che a noi stessi e questo ci fa vivere male. Viviamo cioè per qualcosa che è fuori di noi, non dentro.
Grazie alla meditazione sono riuscito a trovare la consapevolezza e la concentrazione necessarie a iniziare a scrivere questo blog. Non so dove mi porterà, ma intanto mi ha messo sulla strada e mi sto godendo il viaggio.
I benefici della meditazione
Gli effetti positivi che meditare ha sul tuo cervello sono molteplici. Ci sono centinaia di ricerche in proposito e su alcune cose concordano tutte. Ecco un elenco dei vantaggi della meditazione, secondo la scienza e in base a quello che ho potuto constatare negli ultimi due anni, e in che modo essa fa bene al tuo cervello.
- Rende la mente più serena e lucida.
- Ti aiuta a chiarirti le idee.
- Riduce lo stress.
- Riduce l’ansia.
- Calma i nervi e ti rilassa.
- Riduce gli stati depressivi.
- Riduce la paura.
- Riduce la ruminazione.
- Stabilizza l’umore.
- Sviluppa un senso di benessere.
- Ti insegna a tenere dritta la schiena.
- Aumenta le facoltà mentali.
- Sviluppa connessioni neurali.
- Sviluppa la capacità di gestire il dolore cronico.
- Sviluppa la capacità di auto-controllarsi.
- Migliora la concentrazione, specie nel lavoro, negli studi e nell’attività sportiva.
- Sviluppa la consapevolezza.
- Rende più chiara la visione di quello che vogliamo dal nostro futuro.
- Ti aiuta a comprendere l’importanza del momento presente, cioè l’unico in cui siamo in grado di sperimentare la felicità.
- Contribuisce a creare armonia nelle relazioni.
- Sviluppa benevolenza verso gli altri, i quali di ritorno appaiono persone migliori.
Ricordati che non stiamo parlando di risultati, ma di benefici ed effetti, ossia di conseguenze della pratica, non di un qualcosa tangibile durante la meditazione.
Guida alla meditazione per atei: la Mindfulness
Negli Stati Uniti la meditazione è utilizzata nei più diversi campi, dalle piccole scuole alle grandi aziende. Fra le startup e le corporate più innovative è un trend in forte crescita da qualche anno. Così come la ricerca di aree verdi per le sedi o l’utilizzo di strumenti analogici, la meditazione è considerata un antidoto a una vita sempre connessi e sempre di fretta. Un pit stop per ricaricare corpo e mente prima di riprendere il ritmo frenetico a cui la nostra vita è sottoposta.
Quando Janice Marturano, deputy general counsel di General Mills1, ha presentato ai dipendenti dell’azienda un programma composto di Yoga, meditazione e Mindfulness, ha spiegato che l’obiettivo di questo era allenare la mente.
La meditazione Mindfullness è una tecnica che consente di aumentare la capacità di concentrazione, vedere le cose con maggior chiarezza, creare spazio per la creatività e aumentare il senso di connessione con il resto del mondo.
Si basa sul prestare attenzione alle sensazioni, positive o negative, che ci arrivano dal mondo esterno e dal nostro interno. Lo scopo è raggiungere uno stato di consapevolezza non reattiva. E cioè, attenzione totale a noi e a quello che sta avvenendo nel momento che stiamo vivendo, evitando di reagire a stimoli esterni o interni, provenienti dal passato o dal futuro.
Di questa cosa ne ha parlato anche Steve Jobs con Walter Isaacson, che nella biografia del fondatore di Apple ha virgolettato: “Se ti siedi e osservi, vedrai come la tua mente sia irrequieta. Se provi a calmarla, è solo peggio. Con il tempo riuscirai a calmarla, e quando si calma, c’è spazio per sentire cose molto più complesse. È qui che la tua intuizione inizia a fiorire e tu inizi a vedere le cose con maggior chiarezza e vivere maggiormente il presente. La tua mente rallenta, e vedi un enorme distesa nel momento. Vedi molto più di quello che riuscivi a vedere prima”.
La meditazione è una disciplina: va praticata.
Steve Jobs
Per tutti i motivi di cui sopra, i CEO di diverse startup e aziende della Silicon Valley hanno iniziato a praticare questa e altre discipline orientali, spesso introducendole ai propri dipendenti in programmi specifici, come il Search Inside Yourself di Google, o conferenze come Wisdom 2.0, a cui partecipano esperti aziendali di realtà quali Facebook, Twitter e LinkedIn convinti dell’importanza di mantenere la calma in un mondo che le tecnologie digitali hanno reso sempre più complesso.
L’importanza di meditare ogni giorno
La meditazione è una pratica. Se non pratichi, non vai da nessuna parte. Meditare ogni giorno invece ti aiuta a trovare il ritmo giusto, a creare dei margini nella tua vita per occuparti di te e della tua felicità. Ti aiuta a non essere più così preso da non avere il tempo di prestare attenzione alla vita.
Meditare ogni giorno mi ha aiutato ad ascoltare la mia vita e intuire dove voleva portarmi. Sto cercando di assecondarla, anche se nessuno dei due sa con esattezza dove siamo in grado di arrivare.
È stato continuando a meditare che sono riuscito a prendere coscienza di chi sono veramente, trovando il coraggio di rispondere a quelle 13 difficili domande che mi hanno portato a confessare apertamente il mio sogno.
Come iniziare a meditare
Socchiudi gli occhi e fissa la punta del naso per 12 secondi. Ascolta i rumori attorno a te; le sensazioni che il tuo corpo percepisce; segui il respiro.
Fatto? Hai meditato. Visto? È davvero così semplice! E ti bastano poco più di due minuti al giorno per iniziare ad avere dei risultati concreti.
La meditazione è essenzialmente pratica. Pratica quotidiana.
La posizione conta sì e no. Seduti in terra con le gambe incrociate, in poltrona con le mani sui braccioli, o sdraiati a letto con la testa sul cuscino, non fa poi tutta questa differenza. L’importante è essere comodi.
Focalizzati sul respiro. Conta i respiri. Ti aiuterà a concentrarti e a non farti distrarre dai pensieri che affollano la tua mente.
Tempo fa il mio maestro di Yoga mi mandò un link a un testo di Sathya Sai Baba, un interessante personaggio nato in contesto indù, ma che non predica alcuna religione e invita a pregare il Dio che conosciamo, nella maniera che ci è stata tramandata. Sul sito in italiano a lui dedicato c’è un lungo testo sulla meditazione, che la descrive come un momento di passaggio nel percorso di avvicinamento a Dio. Ho poi scoperto che questi era una persona un po’ dubbia, ma la pratica da lui descritta non è altro che la meditazione Dhyana appartenente al mondo dello Yoga.
Ecco come funziona Dhyana in una miserabile sintesi:
- primo stadio, Dharana: concentrazione visiva totale su un oggetto per 12 secondi;
- secondo stadio, Dhyana: meditazione composta da 12 Daharana, cioè poco meno di due minuti e mezzo in totale;
- terzo stadio, Samadhi: l’estasi divina è raggiunta con 12 Daharana, per un totale di poco più di 28 minuti.
Ci sono migliaia di altre “verità” sulla meditazione, ma sapere che si può cominciare a meditare con due minuti e mezzo al giorno è stato per me un forte stimolo a iniziare la pratica.
Anziché focalizzarmi su un oggetto, ho trovato più facile chiudere gli occhi e concentrarmi sulle sensazioni del mio corpo.
Il consiglio che mi sento di darti, se vuoi provare a meditare, è praticare di primo mattino. Ti aiuterà a trovare il tempo per farlo: basta alzarti tre minuti prima! E avrà un effetto importante sulla tua giornata: uscire di casa sapendo di aver già raggiunto un obiettivo importante, cioè esserti dedicato a te, ti mette di buono umore e ti dà una carica che dura tutto il giorno.
Non stare a pensarci, fallo.
Quando arrivano – perché arrivano – i pensieri dei mille impegni e relazioni che hai, salutali e invitali ad accomodarsi fuori, nell’atrio, per quando avrai tempo per loro. Ritorna sempre al respiro quando ti accorgi di esserti distratto.
Un altro aiuto per rilassare corpo e mente lo puoi trovare nella recita di un mantra come l’arcinoto OM, che in realtà è un AUM 2. Un mantra è un insieme di parole e suoni dall’effetto “divino”. In pratica, rappresenta un aiuto alla concentrazione, grazie alle vibrazioni prodotte dal canto.
Un ultimo spunto. A me è stato molto utile iniziare a praticare seguendo le meditazioni guidate dell’app Calm.
Se ti stai ancora chiedendo come iniziare a meditare, fermati. Non ti preoccupare di come ti viene. Fallo. Ora. Per 12 secondi. Il resto, da domattina.